Il lavoro degli operatori in comunità e nei gruppi appartamento della psichiatria è intessuto quotidianamente di emozioni, mansioni, terapie, ostacoli, sofferenze e contraddizioni che vanno a presentificare ciò che poi nelle riunioni di equipe settimanali viene discusso e analizzato al fine di costruire, definire e verificare degli obiettivi specifici e più in generale dare forma al progetto terapeutico di ogni ospite, che viene condiviso dall’utente stesso, dalla famiglia, dal Servizio Psichiatrico di competenza e dall’equipe della Stuttura ove l’ospite risiede.
Da alcuni anni l’area psichiatrica della Cooperativa Progetto Emmaus ha deciso di adottare l’uso di uno strumento di pianificazione e di valutazione standardizzato molto conosciuto in Italia, il VADO, acronimo di Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi.
Messo a punto negli anni ’90 da un gruppo di operatori con una lunga esperienza in campo riabilitativo e da ricercatori esperti nello sviluppo di strumenti di valutazione standardizzati, il VADO è uno strumento innovativo per la valutazione e la pianificazione di interventi riabilitativi individualizzati con persone che presentano disabilità personali, relazionali e sociali dovute al disagio mentale.
Il VADO è costruito su due componenti fondamentali: una prima componente relativa alla valutazione del paziente, e una seconda relativa alla pianificazione/contrattazione e conduzione del programma riabilitativo.
Si rivolge pertanto a tutti gli operatori che lavorano nel campo della riabilitazione psichiatrica, indipendentemente dal loro ruolo professionale: psicologi, psichiatri, assistenti sociali, educatori professionali, operatori socio-sanitari, infermieri. Nella nostra esperienza è il referente che lo somministra ad ogni ospite, nei primi mesi dell’ingresso in Struttura, viene riportato e discusso in equipe e rivalutato ogni sei mesi, al momento delle verifiche del progetto terapeutico.
L’obiettivo principale dei programmi riabilitativi è mettere gli ospiti in grado di vivere nell’ambiente di loro scelta con il maggior grado di autonomia possibile date le loro condizioni.
L’obiettivo generale resta quello dedicato al recupero di più potenzialità che permettano all’ospite di ritrovare le capacità per vivere dignitosamente tenendo conto della patologia e delle sofferenze ad essa associate.
Tale approccio deve tener conto dell’evoluzione dell’utente lungo il percorso di graduale autonomizzazione sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista del funzionamento sociale. In tal senso, l’attenta verifica operata dall’équipe rappresenta l’unico strumento che garantisca la terapeuticità dei nostri interventi, terapeuticità che nasce in primis nel ri-dare pieno potere all’ospite nel suo percorso di cambiamento all’interno delle strutture residenziali.
Stefania Musso
Link utili di approfondimento:
Morosini P., Magliano L., Brambilla L. (1998), VADO: Valutazione di Abilità, Definizione di Obiettivi. Trento, Edizioni Erickson http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro