– Bene!Ieri che tu non eri in turno abbiamo fatto la riunione ospiti. Abbiamo parlato del soggiorno.
– Ah si? E cosa avete deciso?
– Quest’anno andiamo ammare! Ma vieni anche tu in soggiorno?
– Mah, chissà… Vedremo…
– Smettila di scherzare!! Lo sai già quando andiamo?
– Andiamo dal 6 al 10 giugno, da lunedì a venerdi.
– E quanti giorni sono?
– Sono cinque giorni.
– Wow, che bello!!! Cinque gionni ammare!!!!
Ed è così che partiamo per il soggiorno estivo al mare, gli attesissimi “cinque gionni” a Marina di Massa. Dopo aver caricato i due furgoni fino all’inverosimile, stipati tra valigie, pannoloni, terapie, salvagenti, pistole ad acqua, creme solari ultraprotettive, carrozzine e l’immancabile caffettiera di fiducia, diamo inizio all’avventura.
Il viaggio trascorre veloce tra chiacchiere allegre e tentativi vani di sintonizzare la radio di bordo su qualcosa di ascoltabile. Si percepisce a singhiozzo, qualche “aiaiauaua!!” di una non ben definita canzone e poi tutto sparisce in un raspare generalizzato. Ci arrendiamo: cantiamo noi!
L’equipaggio è presente. C’è Sergione che, dal sedile in ultima fila, interpreta letteralmente la nostra richiesta: “Guarda un po’ se c’è l’altro furgone dietro” e rischia di passare tutto il viaggio girato a fissare la striscia d’asfalto che si srotola alle nostre spalle. E poi, il nostro nonno Gino che risponde a monosillabi, mentre si assopisce, cullato dal viaggiare, sognando un menù a base di coniglio per cena. E ancora, chi saggiamente, è partita attrezzata ed ora riesce (beata lei!) ad ascoltare musica decente dal prezioso “emmeppiutre” con le cuffiette infilate nelle orecchie.
Qualche goccia di pioggia da’ una rinfrescata alla nostra sosta in autogrill e ci convince a desistere dal proposito di addentare al più presto la pizza e la focaccia che ci siamo portati per rifocillarci.
Puntiamo alla meta, dunque. Ormai siamo vicini e vediamo da lontano stagliarsi all’orizzonte la bianca torre della colonia.
– Ma dai, basta che andiamo da quella parte… cosa vuoi che mettiamo il navigatore? E’ dritto là in fondo…
– No, dai, mettiamolo, che poi magari non troviamo la strada…
Dieci minuti e due giri dell’isolato più tardi, dopo aver mandato cordialmente a stendere il navigatore, riusciamo, grazie alla consumata abilità dell’autista e ai consigli efficienti della cabina di pilotaggio, ad individuare il cancello in cui dobbiamo entrare. Siamo arrivati!!
Il primo impatto non è dei migliori, sembra che tutto sia un po’ trascurato e in abbandono, forse siamo arrivati troppo presto. Ma dal giorno dopo incomincia il restyling del complesso: si rasano i prati, le siepi e compaiono tavolini.
Gli spazi sono ampi e siamo alloggiati in una casetta nella pineta. Una bella scoperta che facciamo è che si mangia piacevolmente ed abbondantemente, il morale si solleva!
La spiaggia ci riserva molto spazio a disposizione e all’interno del villaggio possiamo accedere anche alla piscina. Una delle più appassionate attività diventa il gioco delle bocce.
“Cinque gionni”, come li ha simpaticamente definiti il nostro Simone, trascorrono davvero in fretta. Alla sera, seduti sul terrazzino a prendere il fresco e ad ammirare la torre altissima e le stelle lontane, si commentano insieme agli ospiti i fatti della giornata, quasi a voler fissarne il ricordo nella memoria.
Si vorrebbe portare a casa qualche raggio di sole caldo e qualche granello di sabbia. E, insieme ad essi, si vorrebbe conservare la dolce sensazione della giornata che inizia con il profumo di caffè che si diffonde nei corridoi, e che ci coccola di primo mattino grazie ai nostri due “efficientissimi camerieri”. L’immagine del tavolo degli ospiti che chiacchierano tra loro, più liberi in vacanza o i volti paonazzi degli operatori nel gonfiare i salvagente. E poi ancora, le acrobazie sui materassini, tra spruzzi e risate, Mucci acciambellata nel salvagente che si lascia galleggiare goduta o che sembra Terminator mentre fissa con sguardo truce l’orizzonte impugnando la pistola ad acqua.
E che dire della gioia di Luca, la magia del suo compleanno, con il salone buio illuminato dalla torta con le candeline, mentre un gruppo di ragazzini francesi si unisce al nostro coro di auguri?
Non ci scorderemo mai l’urlo terrificante di Sergione che si tuffa nell’acqua non proprio caldissima, ma che poi inizia a sgambettare col salvagente e nuota instancabile o Luca che si avvinghia alle due donzelle che l’hanno accompagnato in acqua per poi correre sulla spiaggia di filato e considerare chiusa la questione bagno, e Antonello che gioca a farsi tatuare una ragnatela sul gomito. Resterà memorabile il ricordo del nonno che continua a sognare panini di coniglio, spiaggiato sul bagnasciuga, facendo commenti sulle belle gambe delle signorine e, infine, Letta che nella foga del tiro decisivo della partita a bocce capitombola sulla sabbia con un sonoro ruzzolone.
Si, è stato bello questo soggiorno estivo e ne è valsa la pena. Abbiamo respirato ancora una volta la possibilità di sentirci liberi da etichette e schemi, di divertirci, di vivere una bella vacanza.
Allora, bilancio positivo, nel 2017 rifaremo l’esperienza, stessa spiaggia, stesso mare, giusto nonno? La risposta arriva chiara e netta: “e no, e no, e no!!!” Un uomo, una decisione! Chissà se cambierebbe idea se scoprisse che si mangia coniglio tutti i giorni? Magari si, intanto… arrivederci all’anno prossimo!
Sandra Tortore