Ciao a tutti,
se sotto Natale arriva la lettera di auguri del Presidente, la situazione attuale suggerisce di condividere la fotografia dell’oggi, dopo l’insorgere dell’Emergenza. (…)
A distanza di giorni siamo ancora qui con i nostri utenti e alcune certezze modificate: la sensazione del tempo che si è dilatato, la paura per la nostra salute, i timori di instabilità economica, lo stare fermi in casa per necessità e non per scelta, la telefonata al collega, le chat per scambiarsi info, la paura del futuro, paura nostra e di chi ci sta accanto, la difficoltà ad accettare che è cambiato tutto, troppo velocemente.
Stiamo attraversando diverse fasi… dalla negazione, alla rabbia, dalla contrattazione alla depressione prima di arrivare a quella più difficile della accettazione. Ognuno di noi, individualmente, è in una sua particolare fase.
Come Cooperativa Progetto Emmaus, mi pare di poter dire che stiamo reagendo in modo energico dopo una prima fase – intorno a metà febbraio – in cui vedevamo la cosa ancora lontana dal nostro quotidiano.
Dobbiamo prepararci al meglio per affrontare i tempi che verranno, continuando a proseguire con la nostra carica vitale, la nostra funzione nella comunità alla quale Progetto Emmaus appartiene.
Saremo chiamati a mantenere la calma e trovare equilibri sostenibili tra #iorestoacasa e lavoro e gestire responsabilmente la nostra vita famigliare, privata e lavorativa (…).
Abiteremo lo spazio ristretto tra la tutela personale e delle nostre famiglie ed il nostro dovere di operatori sociali nel tutelare le situazioni e le persone che ci sono state affidate, in un equilibrio costantemente evoluzione.
Accompagneremo pazientemente i famigliari dei nostri utenti a rispettare le scelte della cooperativa, non necessariamente condivise, ma da far rispettare a tutti.
Toccheremo con mano la contraddizione tra la desolazione delle nostre città vuote e l’energia e la vita che scorre nelle strutture forzatamente chiuse, ricercando uno “stare” di qualità con i nostri utenti e potendo inventare nuove strategie e soluzioni per passare il tempo.
Potremo pensare al nostro lavoro e a che cosa di bello si potrà realizzare in cooperativa una volta superata la criticità di questo periodo, con nuove energie e prospettive rigenerate.
Saremo chiamati a leggere quotidianamente le comunicazioni veicolate dalla cooperativa e prontamente mettere in atto ogni singola richiesta, con il dovere di chiedere chiarimenti per i dubbi e la responsabilità personale e di servizio che ci riguarda.
Ci prenderemo cura reciprocamente tra colleghi, tollerando maggiormente e pazientemente gli attacchi “aggressivi” che situazioni tali possono naturalmente agire in ciascuno di noi.
Attueremo per noi, per le nostre famiglie e per la nostra organizzazione tutti gli aiuti possibili messi in campo dal governo con l’uscita del nuovo decreto di oggi e con le misure che seguiranno.
Un ringraziamento doveroso a tutti perché ognuno sta facendo la sua parte e ci sono molti esempi di responsabilità e generosità. Chiedo a tutti di continuare così.
Grazie ed a presto.
Alberto Bianco