“Un ricordo significativo di Progetto Emmaus risale a quando, a pochi mesi dal mio primo giorno di lavoro sul territorio, un ospite che chiamerò L. iniziò ad elencarmi una serie di nomi di vari miei colleghi ed ex colleghi chiedendomi se li conoscessi. Naturalmente, la risposta era negativa per molte di queste persone. Avevo riflettuto molto su cosa la Cooperativa avesse significato per me, soprattutto dopo l’anno di servizio civile, ma fino a quella conversazione ad “indovina chi” con L. forse non avevo dato il giusto peso a cosa, invece, significasse Emmaus per chi la vive quotidianamente. Nel giro di poco tempo senza quasi accorgermene ero entrato nella quotidianità di L. col mio nome e la mia storia, consapevole però di portarmi dietro, nella relazione col ragazzo così come con gli altri utenti, un’identità più grande: quella di essere Progetto Emmaus”.
Luca Rabellino