Oggi, martedì 26 aprile alle ore 17,30, nei locali dell’H-zone di piazzale Beausoleil ad Alba si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica itinerante “30 anni e oltre di cooperazione sociale. Legge 381/1991”, promossa da Confcooperative Piemonte e Legacoop Piemonte. Saranno presenti in rappresentanza delle istituzioni il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il presidente di Confcooperative Piemonte Tino Cornaglia. L’osteria sociale Magna Neta gestita da cooperativa Cos offrirà il buffet, accompagnato con il nostro vino sociale 8Pari. La mostra sarà visitabile fino al 1 maggio compreso.
Un evento che mira alla sensibilizzazione e alla valorizzazione di alcuni passaggi storici importanti: la legge 381 rappresenta un tassello normativo che ha di fatto cambiato il vivere collettivo e avviato processi inclusivi crescenti, in grado di restituire alle persone con fragilità spazi di protagonismo nella comunità. Da una parte lo strumento introduceva una nuova forma organizzativa, quella cooperativa appunto, che a differenza delle imprese private non ha come scopo primario la generazione di utili e la massimizzazione del profitto, ma persegue fini collettivi, occupandosi della promozione umana e dall’integrazione sociale dei cittadini. Inoltre, la legge voleva facilitare l’inserimento lavorativo di alcune categorie di persone come ex degenti di ospedali psichiatrici e giudiziari, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiari, persone con invalidità fisica. Questa attenzione ha consentito nel tempo di non rendere elitario ed esclusivo il mercato del lavoro, avviando processi inclusivi. Eppure i passi da fare sono ancora molti visto che in Italia come rileva Istat nel 2019, è occupato solo il 31,3% delle persone tra i 15 e i 64 anni con limitazioni gravi contro il 57,8% delle persone senza limitazioni, nella stessa fascia di età. Lo svantaggio è ancora più netto per la componente femminile – risulta occupata solo il 26,7% delle femmine con disabilità mentre per i maschi la quota sale al 36,3% – uno scarto che ripropone le storiche differenze di genere nei livelli di occupazione. Insomma, gli ostacoli sono ancora molti.
Spiega Alberto Bianco, presidente di cooperativa Emmaus: “L’occasione della mostra è importante, festeggiare trent’anni della legge sulla cooperazione sociale significa valorizzare il percorso fatto finora e mettere l’accento sul futuro: in questo tempo sono stati raggiunti traguardi davvero importanti, ma c’è ancora tanto da fare. Pensiamo ad esempio allo spazio riservato alle cooperative negli affidi del servizio pubblico e alle difficoltà residue nell’avviare percorsi efficaci di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Si stagliano di fronte numerose sfide, che ci stimolano a fare sempre meglio e ad attivare strumenti inclusivi sempre più efficaci”.
Progetto Emmaus