• Contatti
  • Lavora con noi
  • Bilancio Sociale
  • Carta dei diritti dell’utente
  • 5×1000
  • NEWS
  • La Coop
    • La nostra storia
    • La struttura organizzativa di Progetto Emmaus
    • Garanzia della qualità
    • Progettazione e Comunicazione
    • Formazione
    • Amministrazione e Personale
    • Manutenzione
  • Area Salute Mentale
    • Comunità alloggio “Emmaus”
    • Gruppo appartamento “Ariete”
    • Gruppo Appartamento “Sipuòfare”
    • Gruppo appartamento “Due Passi”
    • La Valigia di Arlo
  • Area Disabilità
    • Comunità alloggio “Aurora”
    • Comunità alloggio “Casa Maria Rosa”
    • Gruppo Appartamento “Tetti Blu”
    • Gruppo appartamento “Sottosopra”
    • Gruppo appartamento “Pepenero”
    • Gruppo Appartamento “La Rocca”
    • Dopo di Noi
  • Servizi territoriali
    • Il modello operativo del territorio
  • Area Minori
  • Servizi di Clinica
  • Vino 8pari
  • Area B
    • Servizio Fasce Deboli e ViaVai SocialHousing
    • Osteria sociale Montebellina
    • Colonia Marina di Bra in Laigueglia
    • Servizio di accoglienza, pulizia e vigilanza presso il Museo del Tartufo di Alba del Comune di Alba
    • Auditorium Bper a Bra
    • Servizio di pulizia locali presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra ad Alba
    • Servizio di cura e arredo urbano del centro storico di Cherasco per il Comune di Cherasco e sue frazioni

Comunicare è vivere, vivere è comunicare. Un’esperienza di Comunicazione Aumentativa Alternativa – C.A.A.

Dicembre 14, 2015|Cooperativa Progetto Emmaus|NEWS

Siamo tutti abituati a comunicare, si tratta di un bisogno, di una priorità per ogni persona; la comunicazione è un fondamentale diritto umano. Attraverso la comunicazione ci si apre alla relazione con l’altro e si crea la nostra identità personale. La quotidianità “normale” ci mostra una comunicazione che si avvale di parole, scrittura e linguaggio del corpo ma, in molti casi di disabilità cognitiva, sensoriale o motoria, chi ne è affetto non può affidare la sua comunicazione al corpo, all’espressione del viso, alla sua voce o alla scrittura.

Le persone afflitte da grave disabilità comunicativa vivono, anzi, una delle condizioni più difficili da sostenere: quella del silenzio forzato. Queste persone sono spesso costrette a vivere ai margini della società con il peso non solo del farsi comprendere, ma anche del riuscire ad attirare l’attenzione su di sé ed essere riconosciute nei loro tentativi di comunicazione. “Spesso vengono considerate incapaci di comprendere e di provare emozioni, vengono interpretate e anticipate nelle risposte. Chi parla domina lo spazio della conversazione e se fa domande per lo più non si aspetta una risposta.”

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.) rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di compensare la disabilità temporanea o permanente di persone con bisogni comunicativi complessi. Il termine C.A.A. viene usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tali persone. Si definisce aumentativa perché, anziché sostituire, va ad incrementare le possibilità comunicative naturali della persona. Si definisce alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali. Si tratta di un approccio che tende a creare opportunità di reale comunicazione attraverso tecniche, strategie e tecnologie al fine di coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita.
caa

“Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo nella stanza di terapia. La CAA è un sistema multimodale che interviene nei contesti di vita.”

Nell’ambiente educativo è ricorrente il tema della C.A.A.: corsi, seminari, convegni e addirittura master universitari danno la possibilità di formarsi a dovere su questo argomento. Specialmente negli ultimi anni, le figure professionali e le realtà che quotidianamente hanno a che fare con la disabilità (e i problemi comunicativi a essa riconducibili) sono stati “toccati” dalle varie sfumature che la C.A.A. può avere.

Ciò che rende la C.A.A. funzionale e “potente” è la sua versatilità. Il mio lavoro, dedicato per lo più alla fascia di età 0-18, mi ha portato a notare come con ogni bambino si riesca a sperimentare questa tecnica, a seconda dei propri bisogni comunicativi, a casa, a scuola e in ogni ambiente di vita del piccolo. Quel che serve è infatti strutturare un ambiente di vita “facilitante” che garantisca controllo e prevedibilità: alle famiglie e alle insegnanti si chiede di strutturare il tempo attraverso routines regolate da agende visive, porre i giochi in scatole etichettate che permettano al bambino di indicare o chiedere l’oggetto desiderato, utilizzare tabelle comunicative in entrata e in uscita per una comunicazione più efficace.

Nel corso del 2015 abbiamo potuto sperimentare e divulgare l’utilizzo della C.A.A. in due laboratori distinti: la rassegna annuale “Buoni frutti” organizzata da Kairon ad Alba e il “Salone del libro per ragazzi” proposto dal Comune di Bra.

Il titolo di uno dei due laboratori è stato “Un mare di suoni…e parole” e l’attività principale prevedeva di riassumere, semplificare e facilitare la lettura di un libro attraverso le immagini e simboli PCS. A seguito di una introduzione degli educatori i bambini e le loro insegnanti si sono messi all’opera portando a termine il lavoro attraverso piccoli gruppi, cooperando e aiutandosi per dar senso all’insieme dei simboli. Alla fine del lavoro i bambini hanno riletto il libro solo attraverso i simboli e con grande stupore hanno capito quanto possa essere semplice, con i dovuti accorgimenti, condividere il momento della lettura con il loro compagno di classe Matteo, definito da tutti un bambino “molto speciale” .
caa4

Oltre al libro, per avvicinarsi maggiormente a Matteo, abbiamo fatto creare ai bambini un “passaporto” personale e un cartellone per rendere più chiaro il programma settimanale scolastico.
Il passaporto è un piccolo libretto di cartoncino nel quale ogni bambino ha potuto inserire alcuni simboli che lo riguardassero (cibo preferito, quale mestiere vorrò fare da grande, animale preferito, colore preferito, ecc) con l’obiettivo di poterlo usare per comunicare meglio con Matteo.

Attraverso i simboli delle materie, dell’intervallo, della mensa e i cartoncini con i giorni e le ore è stato invece possibile realizzare il cartellone con l’orario scolastico settimanale. Tutto è stato plastificato e attaccato con il velcro rendendo il cartellone modificabile per poterlo sfruttare anche negli anni seguenti. Questo lavoro è stato utile non solo per Matteo ma per l’intera classe, maestre comprese.

Il messaggio che abbiamo voluto condividere al termine del laboratorio è che una messa in campo tempestiva di interventi di CAA può avere una grande importanza sia per prevenire un ulteriore impoverimento comunicativo, simbolico e cognitivo sia per limitare o evitare la comparsa di disturbi del comportamento (frequenti in persone con difficoltà comunicative) rendendo questa esperienza importante e di arricchimento sia per noi educatori che per le classi coinvolte.

Grazie agli interventi e agli strumenti della Comunicazione Aumentativa Alternativa molte persone disabili sono riuscite ad ottenere un’“indipendenza” comunicativa o hanno comunque l’opportunità di esprimersi attraverso un codice efficace che garantisca loro vere opportunità di vita, educative e sociali.
Creek, un giovane affetto da paralisi cerebrale dice che “comunicare è vivere, vivere è comunicare” e che se avessimo qualche dubbio, potremmo provare questo esperimento:

“Se volete sapere come ci si sente quando si è impossibilitati a comunicare, andate a una riunione e fingete di non poter parlare. Usate le mani ma non carta e matita, perché queste generalmente non possono venir usate da persone con gravi disabilità fisiche, impossibilitate a esprimersi verbalmente. Sarete circondati da persone che parlano: che parlano davanti a voi, dietro di voi, intorno a voi, sotto di voi, attraverso voi e anche per voi, ma mai con voi. Voi verrete ignorati finché vi sentirete come un elemento dell’arredamento”.

Alessio Vitiello

Gennaio 18, 2017 Cooperativa Progetto Emmaus

Lascia un commento Annulla risposta

Il vostro indirizzo email non sarà pubblicato I campi contrassegnati sono richiesti *

Newsletter

Iscriviti alla nostra NEWSLETTER

Devolvi il tuo 5×1000

Scopri come devolvere il tuo 5x1000
alla Cooperativa Sociale Progetto Emmaus!

Cerca nel sito

NEWS

  • IL VINO SOCIALE EVOLVE E DIVENTA START UP INNOVATIVA A VOCAZIONE SOCIALE, IN COLLABORAZIONE CON “LA GEMMA VENTURE CAPITAL”
    IL VINO SOCIALE EVOLVE E DIVENTA START UP INNOVATIVA A VOCAZIONE SOCIALE, IN COLLABORAZIONE CON “LA GEMMA VENTURE CAPITAL” Aprile 18, 2025
  • IL 5XMILLE A PROGETTO EMMAUS: UN MODO PER LAVORARE CONTRO LA MARGINALITA’, L’ESCLUSIONE E TUTELARE I DIRITTI DELLE PERSONE CON FRAGILITA’
    IL 5XMILLE A PROGETTO EMMAUS: UN MODO PER LAVORARE CONTRO LA MARGINALITA’, L’ESCLUSIONE E TUTELARE I DIRITTI DELLE PERSONE CON FRAGILITA’ Aprile 18, 2025
  • RIPARTO: UN PROGETTO PER STARE VICINO ALLE NEO-MAMME E PUNTARE SUL WELFARE
    RIPARTO: UN PROGETTO PER STARE VICINO ALLE NEO-MAMME E PUNTARE SUL WELFARE Aprile 18, 2025

Visita il sito dell’Asilo!

E' online il sito della Scuola dell'Infanzia "N. S. del Suffragio" asilo.progettoemmaus.it

BROCHURE

Scarica la nostra CARTA dei SERVIZI
in formato pdf.

RETI e LINK

  • Fondazione Emmaus per il Territorio onlus
  • Confcooperative – Cuneo
  • Fondazione CRT
  • Compagnia di San Paolo
  • Fondazione CRC
  • Accelerati da SocialFare
  • Agenda della Disabilità

Certificazione di qualità

iso

Cooperativa Sociale Progetto Emmaus

Via Rattazzi, 9
Alba 12051 (CN)
Tel/Fax: 0173 441784
e-mail: cooperativa@progettoemmaus.it
PEC: progettoemmaus@pec.confcooperative.it  PI 02462260049

Seguici su

TORNA A INIZIO PAGINA
Privacy Policy • Cookie Policy • Preferenze Privacy• © 2014 COOPERATIVA SOCIALE PROGETTO EMMAUS • PART OF THE LANGHE.NET NETWORK • LOG IN