• Contatti
  • Lavora con noi
  • Bilancio Sociale
  • Carta dei diritti dell’utente
  • 5×1000
  • NEWS
  • La Coop
    • La nostra storia
    • La struttura organizzativa di Progetto Emmaus
    • Garanzia della qualità
    • Progettazione e Comunicazione
    • Formazione
    • Amministrazione e Personale
    • Manutenzione
  • Area Salute Mentale
    • Comunità alloggio “Emmaus”
    • Gruppo appartamento “Ariete”
    • Gruppo Appartamento “Sipuòfare”
    • Gruppo appartamento “Due Passi”
    • La Valigia di Arlo
  • Area Disabilità
    • Comunità alloggio “Aurora”
    • Comunità alloggio “Casa Maria Rosa”
    • Gruppo Appartamento “Tetti Blu”
    • Gruppo appartamento “Sottosopra”
    • Gruppo appartamento “Pepenero”
    • Gruppo Appartamento “La Rocca”
    • Dopo di Noi
  • Servizi territoriali
    • Il modello operativo del territorio
  • Area Minori
  • Servizi di Clinica
  • Vino 8pari
  • Area B
    • Servizio Fasce Deboli e ViaVai SocialHousing
    • Osteria sociale Montebellina
    • Colonia Marina di Bra in Laigueglia
    • Servizio di accoglienza, pulizia e vigilanza presso il Museo del Tartufo di Alba del Comune di Alba
    • Auditorium Bper a Bra
    • Servizio di pulizia locali presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra ad Alba
    • Servizio di cura e arredo urbano del centro storico di Cherasco per il Comune di Cherasco e sue frazioni

La cooperativa Sociale Progetto Emmaus incontra Slow Food

Aprile 13, 2012|Cooperativa Progetto Emmaus|NEWS
Nutrirsi non sottende minimamente l’idea della privazione, di uno “slalom” tra i divieti, bensì l’idea di una scelta al positivo. E’ scegliere ciò che è meglio per il mio essere uomo.
Lorenzo Bracco, fisiatra e fisioterapeuta, fondatore della DNE (Dieta della “Nicchia ecologica”).

La riabilitazione passa anche attraverso il rapporto con il cibo?

In parte sì, per alcuni degli ospiti delle nostre comunità e dei nostri gruppi appartamento il rapporto con il cibo è molto particolare, per diversi persino distorto a causa della malattia mentale. Il cibo spesso è per loro uno strumento, ahimè inadeguato, con cui tentano di colmare dei vuoti che hanno dentro. Altre volte per noi è strumento di riabilitazione utilizzato per lavorare sulla cura del sé, per riattivare capacità pratiche e abilità sociali (fare la spesa) non utilizzate da tempo o mai apprese.

Il cibo diviene quindi uno strumento importante nel percorso terapeutico e riabilitativo dei nostri ospiti: da qui l’idea di pensare e progettare un percorso di educazione al cibo attraverso il quale educarli ad una relazione con il cibo più sana, più lenta e meno vorace. Sicuramente pensare un progetto di tale natura rivolto a pazienti psichiatrici e persone disabili non è cosa semplice, perché il rischio dell’infantilizzazione degli argomenti da un lato o la loro elevata astrattezza dall’altro può condurre a rendere il corso non usufruibile dagli stessi allievi.

Con questi due pericoli è riuscita con destrezza a cimentarsi la docente Maria Grazia Vincoletto dell’associazione Slow Food, proponendo temi importanti ma sempre partendo dalla pratica, rendendoli così accessibili a tutti i partecipanti al corso. Siamo solo all’inizio del percorso ma la sfida sembra già vinta, sia quella di pensare un percorso di tale natura rivolto a persone con problemi legati alla malattia mentale e/o a problemi psichici, sia quella di educare queste persone a una miglior relazione con il cibo.

Una dieta corretta significa scegliere di rispettare la nostra persona ad un livello olistico: definisce un modo di comportarsi, di vivere nel rispetto della nostra specie, della nostra psiche, delle nostre emozioni.

I nostri ospiti infatti devono fare i conti tutti i giorni con problemi extrapiramidali legati ai farmaci che assumono. Questo significa che, oltre alla malattia, il loro organismo è sempre impegnato a “combattere” contro qualcosa. E allora perché non cercare un rimedio nell’alimentazione sana ed equilibrata?

Il cibo è il principale componente del nostro organismo: una buona e naturale alimentazione determina lo sviluppo di cellule sane; un cibo sintetico è insalubre perché peggiora la qualità vitale delle nostre cellule.

Cucinare e mangiare ogni giorno cibi differenti è stimolante per l’essere umano, gli infonde piacere e migliora l’autostima (caratteristica spesso minata a causa della malattia). Ad ogni cambio di ingrediente il cervello passa dalla dimensione di routine a quella di ricerca: la percezione del colore, del sapore, della forma, della consistenza di alimenti sempre diversi fa stare bene, proietta verso l’esterno, infonde sicurezza e decisione.

Il solo maneggiare frutta e verdura permette di entrare in contatto con i principi attivi extranutrizionali e terapeutici degli alimenti, ovvero sostanze dal benefico effetto.

Il profumo della mela, ad esempio, ha la capacità di rilassare e abbassare la pressione: è sufficiente annusarla.

Un percorso pensato:

  • per riattivare i cinque sensi con persone che hanno una dispercezione della realtà in cui vivono;
  • per prendersi cura di sé attraverso il cibo;
  • per far comprendere come la dignità della persona passi anche attraverso il cibo: ‘ciò che mangio e come lo mangio’;
  • per far capire che il concetto di sano non sempre coincide con bello ma piuttosto con giusto.

In tutto ciò bisogna sottolineare come la risposta dei nostri ospiti, seppur inizialmente molto resistenti alla novità, è stata molto buona e la classe ha partecipato in modo attivo alle esercitazioni proposte, mostrando un notevole interesse e una capacità di mettersi in gioco molto elevata.

Grazie quindi a Slow Food che ha accettato la sfida di organizzare questo corso, grazie alla docente che si è buttata in questa esperienza con molta professionalità e voglia di fare, grazie agli ospiti della cooperativa Sociale Progetto Emmaus che hanno accettato la sfida e agli operatori che li stanno accompagnando in questo percorso.

Michela Ferrero e Massimiliano Vullo

Per ulteriori informazioni consultare il sito:  http://www.slowfood.it/educazione/

Dicembre 21, 2022 Cooperativa Progetto Emmaus

Lascia un commento Annulla risposta

Il vostro indirizzo email non sarà pubblicato I campi contrassegnati sono richiesti *

Newsletter

Iscriviti alla nostra NEWSLETTER

Devolvi il tuo 5×1000

Scopri come devolvere il tuo 5x1000
alla Cooperativa Sociale Progetto Emmaus!

Cerca nel sito

NEWS

  • IL VINO SOCIALE EVOLVE E DIVENTA START UP INNOVATIVA A VOCAZIONE SOCIALE, IN COLLABORAZIONE CON “LA GEMMA VENTURE CAPITAL”
    IL VINO SOCIALE EVOLVE E DIVENTA START UP INNOVATIVA A VOCAZIONE SOCIALE, IN COLLABORAZIONE CON “LA GEMMA VENTURE CAPITAL” Aprile 18, 2025
  • IL 5XMILLE A PROGETTO EMMAUS: UN MODO PER LAVORARE CONTRO LA MARGINALITA’, L’ESCLUSIONE E TUTELARE I DIRITTI DELLE PERSONE CON FRAGILITA’
    IL 5XMILLE A PROGETTO EMMAUS: UN MODO PER LAVORARE CONTRO LA MARGINALITA’, L’ESCLUSIONE E TUTELARE I DIRITTI DELLE PERSONE CON FRAGILITA’ Aprile 18, 2025
  • RIPARTO: UN PROGETTO PER STARE VICINO ALLE NEO-MAMME E PUNTARE SUL WELFARE
    RIPARTO: UN PROGETTO PER STARE VICINO ALLE NEO-MAMME E PUNTARE SUL WELFARE Aprile 18, 2025

Visita il sito dell’Asilo!

E' online il sito della Scuola dell'Infanzia "N. S. del Suffragio" asilo.progettoemmaus.it

BROCHURE

Scarica la nostra CARTA dei SERVIZI
in formato pdf.

RETI e LINK

  • Fondazione Emmaus per il Territorio onlus
  • Confcooperative – Cuneo
  • Fondazione CRT
  • Compagnia di San Paolo
  • Fondazione CRC
  • Accelerati da SocialFare
  • Agenda della Disabilità

Certificazione di qualità

iso

Cooperativa Sociale Progetto Emmaus

Via Rattazzi, 9
Alba 12051 (CN)
Tel/Fax: 0173 441784
e-mail: cooperativa@progettoemmaus.it
PEC: progettoemmaus@pec.confcooperative.it  PI 02462260049

Seguici su

TORNA A INIZIO PAGINA
Privacy Policy • Cookie Policy • Preferenze Privacy• © 2014 COOPERATIVA SOCIALE PROGETTO EMMAUS • PART OF THE LANGHE.NET NETWORK • LOG IN