Il viaggio diventa opportunità di crescita, autonomia, inclusione. Il viaggio come uscita dagli schemi del quotidiano e possibilità di recuperare bellezza. Sulla base di queste convinzioni i quattro ospiti del gruppo appartamento albese Pepe Nero della cooperativa sociale Progetto Emmaus nelle scorse settimane sono partiti per Atene. Spiegano gli operatori Andrea Casetta e Cristina Ferrero: “Anni di risparmi, una pandemia in mezzo e finalmente il sogno si è realizzato: siamo andati in viaggio nella città che ha dato i natali alla democrazia e alla filosofia occidentale. Molto più di una semplice vacanza. La trasferta è stata la prova concreta che esperienze apparentemente “normali” – come visitare un museo, salire su un aereo o gustare piatti tradizionali – possono diventare potenti momenti di inclusione. Ad Atene abbiamo visto come barriere e differenze si possano assottigliare quando tutti hanno la possibilità di partecipare a momenti significativi”.
Proseguono gli operatori: “Gli ospiti con le loro diverse abilità non erano semplici spettatori, ma protagonisti attivi di ogni scoperta. La meraviglia nell’esplorare l’Acropoli, la concentrazione nel decifrare menù in greco, la soddisfazione nell’orientarsi in una metropolitana straniera: ogni momento ricordava che la vera normalità sta nel condividere esperienze arricchenti. Questo viaggio ci ha mostrato che quando creiamo opportunità autentiche le differenze non spariscono, ma smettono di dividere. Diventano invece parte di un mosaico più grande, dove ognuno contribuisce con la propria unicità a creare memorie collettive. Ora guardiamo al futuro con una certezza: vivere esperienze significative non è un privilegio, ma un diritto che appartiene a tutti. E il prossimo viaggio sarà un’altra occasione per trasformare questa convinzione in realtà”.
Poche settimane prima un altro viaggio si è svolto in geografie più prossime. Nessuno spostamento in luoghi lontani, ma un movimento verso spazi interiori ed emotivi. C., un ospite del gruppo appartamento “Sottosopra”, ha partecipato a un laboratorio d’arte senza limiti d’età alla tenuta San Sebastiano di Diano d’Alba. L’attività è stata organizzata da “Restè”, un progetto dell’associazione UnTerritorio che promuove il “restare” e l’ascoltare le storie delle Langhe partendo dai paesi di Diano d’Alba, Rodello e Montelupo. Tutto unendo arte, natura e cultura piemontese.
C. da sempre ama la street art, ma non ha mai avuto occasione di provarla sul campo: si limita a disegnare e a colorare su tanti fogli e quaderni. Così ha colto l’opportunità iscrivendosi a questo pomeriggio creativo tenuto dall’artista John Blond, famoso per i suoi Noodles (specifici pattern grafici utilizzati sulle pareti e su altre superfici). Inizialmente C. era un po’ agitato perché non conosceva gli altri partecipanti, ma John si è mostrato accogliente e gentile. Si sono scambiati le tag (nomi in codice usati dai writers). Spiegano gli operatori: “C. è stato bravissimo a dipingere e a personalizzare una bottiglia e ha ricevuto in regalo un quadro dell’artista che, con orgoglio, ha subito appeso in camera. È stata un’esperienza felice e arricchente che speriamo si possa ripetere presto. Vedere C. sinceramente sorridente e ben integrato in un contesto diverso dal suo residenziale di cooperativa è una piccola e bella conquista”.
Progetto Emmaus