La nostra storia
La Cooperativa Sociale “Progetto Emmaus” nasce formalmente nel 1995 e prende forma, energie e fondatori dall’esperienza di Via Pola, ad Alba (CN). La nostra realtà è stata introdotta e presentata in quel periodo anche attraverso un ciclo di incontri con il Prof. Paolo Henry e Prof. Agostino Pirella ed altre professionalità di riferimento, partendo dall’obiettivo primario di rispondere ai bisogni delle Famiglie e degli Utenti con particolare attenzione ai temi della casa e del lavoro, in base alle necessità del singolo Ospite, attraverso la gestione di strutture sanitarie e socio assistenziali destinate ad ospitare persone con disabilità e pazienti psichiatrici.
Nel 1996 la Cooperativa apre la Comunità Emmaus, Comunità Alloggio Psichiatrica per 7 ospiti. L’esperienza, originariamente sostenuta da una forte carica ideale, si è nel tempo arricchita di una sempre maggiore consapevolezza professionale, sia metodologica che organizzativa. Questo percorso ha condotto, nel 1997, alla trasformazione della Comunità in Comunità Protetta Psichiatrica di tipo B, adeguando l’équipe e gli spazi abitativi alle norme regionali. Nel 1997 è nato il primo Gruppo Appartamento “Ariete” per utenti psichiatrici, inteso come possibile sbocco o passo successivo al percorso comunitario terminato.
Nel 1999 nasce “Casa Maria Rosa”, comunità alloggio per 10 persone con disabilità, con l’obiettivo di dare risposte alle famiglie circa le sistemazioni abitative ed affettive dei propri congiunti.
Dal 2001 la Cooperativa ha iniziato ad investire energie e risorse sul territorio di Bra; alcuni operatori, in collaborazione con un gruppo di giovani volontari del territorio, hanno attivato, per conto prima del Comune di Bra e poi dei Servizi Sociali territoriali, il Progetto Freeway, un’esperienza indirizzata all’organizzazione del tempo libero durante i fine settimana, rivolta a ragazzi affetti da disagio fisico e finalizzata soprattutto al sollievo delle loro famiglie.
Nella primavera del 2002 è stato poi aperto il Gruppo Appartamento “Sottosopra”, un’esperienza pilota destinata a disabili con potenziali autonomie e risorse personali, mentre nel 2003 l’allora Consorzio Int.Es.A. di Bra ha appoggiato l’iniziativa di approntare un gruppo appartamento per disabili “La Rocca” situato al primo piano di un alloggio del centro cittadino. Inizialmente aperto soltanto per il fine settimana, dal mese di aprile 2005 ha iniziato a funzionare a tempo pieno.
L’anno 2006 ha visto, oltre all’attivazione definitiva del Gruppo Appartamento “Tetti Blu” per disabili ad Alba, la nascita e l’apertura nell’autunno della nuova Comunità Alloggio “Aurora” per disabili nel borgo di Pollenzo (Bra), che ospita otto disabili in regime residenziale. Nel 2008 sono stati poi aperte ad Alba due nuove strutture: il Gruppo Appartamento “Pepenero” per disabili in corso Piave ed il Gruppo Appartamento “Due Passi”, per pazienti psichiatrici, in Via Macrino.
Gli ultimi anni hanno visto un progressivo aumento delle attività gestite sul territorio, sia dell’albese che del braidese, in collaborazione con i rispettivi consorzi socio-assistenziali. Accanto al Progetto Freeway alcuni educatori seguono dal 2003 gli “Inserimenti Socializzanti”: due educatori professionali si occupano, con i Servizi Sociali, di elaborare percorsi educativi, formativi e socializzanti, finalizzati ad inserire persone diversamente abili in un contesto di lavoro presso aziende del territorio di riferimento e di curarne il monitoraggio in maniera continua. Nel 2007 è iniziata a Bra la gestione di due progetti per i Servizi Sociali “Promozione dell’Autonomia” che prevede l’affiancamento individuale di alcuni utenti disabili in attività di integrazione sul territorio e l’altro denominato “Progetto Adolescenti”, che vede impegnati adolescenti disabili e non in spazi organizzati di confronto e di aggregazione ed in attività di gruppo e laboratori.
Per quanto riguarda il territorio albese, oltre alla gestione dal settembre 2007 della Scuola Materna “N.S. del Suffragio” di Mussotto, dall’agosto 2008 è iniziata l’attuazione (in seguito all’aggiudicazione di gara d’appalto indetta dal Consorzio Alba-Langhe-Roero) di attività educative e di assistenza domiciliare per disabili, oltre a servizi di assistenza alla comunicazione per persone disabili, in ambito scolastico.
Nel 2004 la Cooperativa acquisisce il servizio di assistenza presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Alba e dal 2008 un’educatrice professionale avvia un progetto di animazione in casa di riposo, collaborando con “La Residenza” di Rodello e con la casa di riposo “Maria Assunta di Castellero” di Corneliano.
Nel 2009 Progetto Emmaus adotta il riferimento alla disciplina delle Società per Azioni. Nel 2012 la Cooperativa prende in carico il servizio di assistenza alle Suore Luigine di La Morra e l’anno seguente apre un nuovo S.R.P, chiamato “Si Può Fare.
Passaggio fondamentale, è stato quello che ha visto la nostra cooperativa trasformarsi nel 2019 da Cooperativa di tipo A a Cooperativa anche di tipo B. Tale cambiamento si è esplicitato con la definizione di nuove attività: il vino sociale, ora “8pari“, la gestione della Colonia Marina di Laigueglia del Comune di Bra e l’Housing sociale ViaVai ad Alba.
La Cooperativa ha intrapreso negli anni un processo di trasformazione del proprio assetto organizzativo, con il sostegno e l’aiuto di consulenti e supervisori, passando alla formalizzazione di Aree di lavoro per ambiti di competenza, permettendo altresì di rinsaldare la Responsabilità Sociale d’Impresa, veicolando gli elementi di innovazione identitaria che da sempre connotano la nostra cooperativa. Il cambiamento ha riguardato sia la nascita di nuovi ruoli e responsabilità, sia una rivoluzione dello scheletro portante della stessa, un lavoro di riorganizzazione culturale che mira ad arginare la cultura dell’emergenza, favorendo modelli sostenibili di gestione, mantenendo la centralità della cura della persona ed altresì il benessere dell’operatore, con un maggiore sviluppo del concetto di delega.
La Cooperativa “Progetto Emmaus” si presenta dunque come il prodotto di tutto questo percorso, una realtà che oggi punta a sostenersi anche economicamente con il ritorno delle proprie attività e che lavora continuamente per migliorare la propria capacità di risposta ai nuovi bisogni, gratificando e responsabilizzando maggiormente il personale, in un lavoro di crescita ed appartenenza alla cooperativa, condivisione di modelli lavorativi e loro continuo miglioramento.