Lo scorso febbraio ha avuto luogo un ciclo di tre incontri aperti a soci e non che abbiamo chiamato
IO E LA COOP…… OSSIA NOI E PROGETTO EMMAUS
Proviamo a confrontarci
Gli incontri erano stati pensati per provare a ritagliarci uno spazio di riflessione sul significato dell’essere soci della Coperativa Progetto Emmaus, in un momento storico in cui la nostra organizzazione sta attraversando rapidi mutamenti, legati al principalmente al passaggio di testimone da parte di alcuni soci storici (Armando e Vincenzo) che oltre ad essere tra i fondatori della Coop, ne avevano caratterizzato fortemente l’impianto valoriale e la struttura organizzativa.
Agli incontri hanno preso parte soci di vecchia data e altri acquisti più recenti; erano presenti in larga parte soci lavoratori ed alcuni volontari, oltre a qualcuno che socio al momento non è, ma ha dimostrato interesse per la tematica proposta.
I tre incontri si sono sviluppati attorno ad altrettante tematiche principali: cosa significa essere soci di una Cooperativa, quali sono i valori che sentiamo di “respirare” nella Cooperativa di oggi e quali ci auguriamo di proporre in quella di domani e infine il confronto tra soci storici e soci nuovi.
Il ciclo ha raccolto una buona partecipazione sia a livello numerico che a livello di contenuti emersi e secondo noi ha rappresentato un buono “spaccato” della realtà attuale della nostra Cooperativa. E’ emersa forte la voglia di partecipazione e l’interesse a convogliare queste energie in un progetto lavorativo e sociale condiviso. Così come molto suggestive sono state alcune “fotografie immaginarie” della Cooperativa di domani.
Ci piace pensare a questo percorso come ad un primo passo nella direzione di rendere tutti noi maggiormente consapevoli di ciò che significa fare parte di una Cooperativa Sociale che si trova ad interrogarsi sul come evolversi nel contesto di un welfare in rapido mutamento.
Molti sono stati gli spunti di riflessione emersi, in particolare riguardo ai temi dellla mission etica di una Cooperativa che deve comunque fare i conti con un mercato del lavoro che si struttura sempre di più attraverso forme di precariato; oppure riguardo ai rapporti con gli enti pubblici che fino ad un recente passato garantivano servizi di elevato livello qualitativo alle persone fragili, mentre negli ultimi tempi le logiche di bilancio paiono relegare in secondo piano i loro bisogni.
Crediamo sia stata una buona occasione per provare a ragionare “a bocce ferme” su ciò che siamo e su quello che potremo divenire in futuro grazie all’energia, alle proposte e alla fantasia di tutti noi.
Teddy, Max e Claudia