Dopo sei intensi mesi di partite, è finalmente giunto il momento delle finali per la prima edizione del campionato “Terzo Tempo”.
Tutto ha preso il via a fine 2014, quando, alcune realtà albesi che operano nell’ambito di sport e disabilità si erano incontrate con l’obiettivo di creare un torneo di calcio a 5 ad Alba. Con il coordinamento dell’associazione Sportabili e grazie alla collaborazione con il Centro Sportivo “Boblingen – Village”, a partire dal febbraio 2015 è stato proposto un primo torneo. Si era svolto in quattro mesi e vi avevano partecipato cinque squadre, tutte rappresentanti di diverse realtà albesi che lavorano a fianco di persone disabili o con problemi psichiatrici: “Lampada Magica” (Istituto Ferrero), “TuttInsieme” (Di.A.Psi di Alba), “Luna Park” (SportAbili), per la Cooperativa “Progetto Emmaus”, visto che in quel periodo i giocatori erano aumentati di numero, si erano create due squadre distinte tra loro, “Fallo Tattico” e “Un Tattico Fallo”. Proprio questi ultimi si erano aggiudicati il primo posto, battendo in una combattutissima finale-derby i “Fallo Tattico”.
Visti i risultati molto positivi del torneo, a settembre si è pensato di trasformarlo in un vero e proprio campionato, che ha visto la partecipazione di sei squadre: oltre alle formazioni dell’anno precedente, si è aggiunta infatti l’associazione “Pegaso” di Asti.
Il campionato ha preso inizio a fine novembre, ogni lunedì presso il Centro Sportivo “Boblingen – Village” di via Teodoro Bubbio si sono disputate le partite. Alla fase dei gironi, vinta da Luna Park, ha fatto seguito la fase dei play-off, le cui vincenti, Fallo Tattico e Un Tattico Fallo, si affronteranno nell’attesissima finale di lunedì 30 maggio alle ore 20,30, sempre presso il centro “Boblingen – Village” di Alba.
Molti sono i valori e gli aspetti positivi che sono emersi nel corso del campionato. Innanzitutto l’amicizia: molti giocatori avevano già partecipato al torneo dello scorso anno, alcune amicizie si sono consolidate, altre si sono create conoscendo quest’anno nuovi avversari. Non sono mancati poi il rispetto, la maturità nell’accettare le decisioni degli arbitri e la lealtà verso gli avversari (dopo ogni partita le squadre che si sono incontrate si salutano e si ringraziano a vicenda).
Altri aspetti molo importanti sono lo star bene con i propri compagni, il piacere di sentirsi parte di un gruppo da cui ricevere sostegno e a cui dare il proprio contributo. Ogni giocatore è inoltre responsabile all’interno della propria squadra nel cercare di occuparsi al meglio dei compiti che gli sono assegnati. Fondamentale è perciò cercare, in campo, di giocare per la squadra e non solo per se stessi, e quindi passare la palla al compagno anche quando si vorrebbe dribblare l’avversario, oppure tornare indietro a dare una mano ai compagni quando gli avversari partono in contropiede.
Grande sostegno viene poi dall’incitarsi ed incoraggiarsi a vicenda all’interno della squadra, mantenendo concentrazione e nervi saldi, sia quando si sta vincendo la partita, che quando si è in svantaggio. E ancora, forte è la trepidazione con la quale si attendono le partite, l’orgoglio di giocare davanti a un pubblico, il sentire l’incitamento dei propri tifosi, l’esultanza dopo un gol, la gioia dopo una vittoria, con la festa nello spogliatoio. Bello è anche il parlare e farsi coraggio dopo una sconfitta, il riflettere insieme su cosa non ha funzionato, il prendersi ognuno le proprie responsabilità.
Il giocare a calcio insieme rappresenta quindi per tutti un’esperienza bella e arricchente, e ogni partita regala bellissime emozioni, ogni volta nuove e sorprendenti.
Manuele Bevione