Alba, 5 giugno 2018. Quando parti alle 4.45 del mattino da Alba per prendere il treno delle 6 da Porta Susa, capisci al volo che hanno fatto meglio altri ad andare a Roma già il giorno prima…
L’appuntamento è di quelli solenni: alle ore 10, nell’AulaMagna della Pontificia Università Angelicum in Roma, inizia l’assemblea Nazionale di ConfcooperativeFedersolidarietà . La comitiva piemontese è rappresentata da una quarantina di delegati, provenienti da tutte le province e di recente nomina: a capitanarli Enrico Pesce di Biella, neo presidente da inizio maggio.
Ed è così che ci si ritrova in 407 delegati, da ogni angolo di Italia, con trolley al seguito, a seguire i saluti di rito e gli interventi del mattino. Sul palco si alternano esponenti della società civile a rappresentanti della cooperazione.
Padre Antonio Loffredo ci racconta di come a Napoli, prendendosi cura dei beni comuni, i giovani hanno fatto rinascere le catacombe del centro storico e con la Cooperativa La Paranza hanno ritrovato un significato ed un lavoro nella loro splendida città, contribuendo a cambiare volto al Rione Sanità.
Questa stessa cooperativa, qualche giorno fa, ha gentilmente omaggiato il biglietto di ingresso alle Catacombe ai nostri 4 ragazzi del Gruppo Appartamento Pepenero, nell’esperienza di vacanza lowcost ed in autonomia.
Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione Per il Sud sottolinea come il progresso e lo sviluppo sociale sono fondamentali e non susseguenti, per fare sviluppare un territorio “se hai due posti in asilo ogni 100 bambini, nessuno sviluppo economico è possibile…” E così via, con un susseguirsi di interventi, si parla molto di innovazione e di impatto sociale con docenti del Politecnico, della necessità di cambiare linguaggi, sguardi nell’osservare il proprio territorio e diventare co-protagonisti delle nostre realtà.
La cooperazione è un modello di lavoro che ha retto bene la crisi di questi anni con andamento anticiclico e può ancora dire la sua in maniera decisa, l’importante è che sia vera cooperazione sociale. Questa oggi rappresenta 250.000 lavoratori nelle 6300 cooperative sociali che fatturano oltre 7 miliardi e coinvolgono circa 20.000 soci svantaggiati.
Mentre a pochi metri di distanza, proprio in questi minuti, alSenato della Repubblica si sta presentando il nuovo governo, anche in casa Federsolidarietà è tempo di avvicendamenti. Dopo due mandati, il bresciano Giuseppe Guerini lascia la carica ad un altro lombardo, Stefano Granata.
Il Presidente uscente traccia il bilancio del suo mandato, con uno sguardo al futuro. “Le parole chiave sono contenute tutte nel titolo di questa giornata ‘Persone & Comunità artefici di innovazione’. L’idea è di centrare la nostra attenzione sul ruolo delle cooperative sociali come promotrici del protagonismo delle persone all’interno delle loro comunità attraverso un processo e un’attenzione particolare ai temi dell’innovazione, che sono molti.
Penso ad esempio alla tecnologia, come l’intelligenza artificiale, che ha un grande peso nel mondo del lavoro. Ma penso anche al peso che le realtà che rappresentiamo hanno sull’innovazione sociale. Utilizzare un approccio all’economia come quello della cooperazione e della nuova impresa sociale permette di diminuire le diseguaglianze che invece in questi anni non si sono mai ridotte al livello degli altri paesi occidentali.” http://www.vita.it/it/article/2018/06/02/guerini-al-governo-chiediamo-dialogo-e-il-completamento-della-riforma-/147053/
Giuseppe Guerini saluta l’Assemblea di Federsolidarietà citando Steinbeck. “Le leggi cambiano, ma le cose giuste restano uguali. Ognuno ha il diritto di fare quello ch’è giusto.”
Lo splendido chiostro dell’università accoglie i cooperatori per un break, ma è già ora di riprendere i lavori. L’assemblea vota all’Unanimità Stefano Granata nuovo Presidente.
Questi, nel discorso di insediamento nel pomeriggio, si sofferma molto sul nostro dovere di stare sui territori. “Va ridotto il gap tra centro e periferia. Non solo: non deve essere solo la periferia ad andare verso il centro, ma anche il contrario. Per dirla con uno slogan: la rappresentanza deve uscire dal palazzo. Dobbiamo inoltre fornire alla nostra rete gli strumenti necessari per rispondere alle nuove domande e ai nuovi bisogni” dice a Vita Stefano Granata. http://www.vita.it/it/article/2018/06/05/granata-nuovo-presidente-di-ferdersolidarieta-limpresa-sociale-e-il-no/147077/
In men che non si dica siamo nuovamente sul Freccia Rossa che ci riporta a Torino. Il viaggio, metafora del cammino delle nostre realtà, è un percorso, occasione di scambi, un tempo di confronto per approfondire conoscenze ed amicizie.
E Così dopo il tramonto ci si ritrova a Porta Susa, sulla strada del ritorno, con immagini, volti, suggestioni che porteremo con noi e cercheremo di condividere. L’assemblea nazionale ha decretato la sua rappresentanza con 70 delegati da tutt’Italia che periodicamente si ritroveranno per mettere in agenda iniziative comuni sui grandi temi della cooperazione.
Il lavoro sui territori prosegue, con i nuovi consigli regionali che a giorni si insedieranno sui loro territori, provando a rappresentare le varie realtà, raccordare e riannodare i fili della rete e far incontrare bisogni e risposte.
Alberto Bianco