E’ inutile avere un’idea se non puoi condividerla. Se dovessi esprimere con una parola la mia esperienza con Progetto Emmaus, direi: condivisione.
Ricordo con emozione la prima avventura con la Cooperativa durante una delle prime edizioni del Festival Collisioni, quando ancora eravamo un gruppo di amici che aveva deciso di dar vita a qualcosa di nuovo. Volevamo condividere un’esperienza. Era questo il senso, più di ogni altra cosa. Un gruppo zeppo di entusiasmo ed energia, di cui hanno fatto parte fin dall’inizio gli operatori e i ragazzi di Emmaus.
Insieme abbiamo vissuto momenti bellissimi, con un entusiasmo capace di amplificare l’atmosfera magica e unica che circolava. Ricordo gli sguardi gioiosi, le facce scottate dal sole, le risate del pubblico che assisteva partecipe agli spettacoli e ai laboratori organizzati proprio dai ragazzi della Cooperativa. Ricordo quegli stessi sguardi, sorridenti, insieme a Luca Argentero – che nel 2017 aveva aderito a una cena di beneficenza per il progetto “Dopo di Noi”. Di nuovo, la parola “condivisione” sembrava istituirsi come centro gravitazionale attorno a cui tutto prendeva forma. Una forza che non si deve spegnere, ma che va ascoltata e alimentata. Perché è quella che ci farà ripartire nei periodi difficili. Che ci darà nuove idee. Che consentirà di immaginare nuove esperienze, da vivere insieme.
Paola Eusebio
Grazie Paola
un ‘ esperienza bellissima, la sensazione di partecipare alla costruzione di qualcosa di magico e di vederlo nascere.
Ricordo anche i volti provati, tuo e di Filippo ( ormai quasi afono), al termine dell’ edizione.
Gratitudine e riconoscenza
Davide Crudi