Raccontare PepeNapoli non è semplice, è un concentrato del nostro lavoro racchiuso in un’unica esperienza. La sua storia inizia nel 2017, quando Gianluigi propone a noi operatori e ai suoi compagni di appartamento di accompagnarlo a Napoli a trovare la mamma ospitata in casa di riposo. Una richiesta tanto infattibile quanto generatrice di sviluppi inaspettati. E così, dopo 6 mesi di economia di gruppo, pianificazioni, ansie (di noi operatori), passi indietro e lanci in avanti… ci troviamo in sei a Malpensa, giugno 2018, in attesa dell’apertura del gate per il volo che ci porterà a Capodichino.
Io e il mio collega Andrea ci guardiamo: per mesi abbiamo sostenuto i ragazzi nella loro intraprendenza e spirito di avventura, ma ora la loro autostima è alle stelle mentre la nostra sicurezza vacilla. Anche perché, a fronte di mille raccomandazioni, ci troviamo a gestire Lorenzo che oltrepassa senza indugio il corridoio che porta sulla pista dell’aeroporto, Vilma che smarrisce la carta d’identità prima dei controlli di sicurezza o ancora Fabio che si addormenta in piedi perché ha fatto la notte in bianco per l’agitazione della partenza… a tutto questo si aggiunge la difficoltà di dover mostrare a Gianluigi il tragitto Napoli-Saviano, che farà in autonomia nei quattro giorni successivi.
Ma viaggiare apre la mente e tira fuori risorse nascoste, allinea le differenze e acuisce lo spirito di cooperazione: dopo le prime ore di adattamento, i cinque giorni ci hanno portato grandi soddisfazioni. Niente di meglio dell’esperienza sul campo per imparare l’autonomia!
Chi l’avrebbe mai detto che questo viaggio sarebbe stato lo starter di altre avventure in giro per l’Europa? Un anno dopo si pranzava a suon di tapas nel centro di Barcellona. Ma questa è un’altra storia…
Michela Ferrero
Il video del viaggio a Napoli è visualizzabile a questo link