- Da sei anni Armando guida con mano ferma ed intuito non comune la Cooperativa Insieme, che cresce nelle sue strutture, operatori e servizio alle persone in difficoltà – quelli che nel gergo specialistico chiamiamo “destinatari”.
Proprio nel periodo di maggior fervore, dopo la scossa data dall’alluvione del ’94 che ha colpito anche gli ambienti di via Pola, Armando mi parla di una nuova iniziativa. Un’altra tappa nell’andare incontro a persone prive di una risposta di vita dignitosa e compiuta dalla nostra società, persone a cui neanche il progetto di “Insieme” può offrire risposte confacenti.
Mi parla di un Progetto che ha chiamato “Emmaus”, del rapporto intrapreso con le Suore del Suffragio circa gli stabili attigui la Chiesa di San Giovanni fino ad allora erano destinati all’Asilo Infantile, ai lavori che questa idea comporterebbe, alle persone che sarebbero ospitate.
La mia prima reazione è di puro sgomento.
Armando lascia “Insieme” che è ancora in via di sviluppo, la affida in gran parte alla mia responsabilità, mi rassicura sulla sua assidua ma discreta presenza e si lancia in una nuova avventura, che allora mi sembrava piena di insidie. Io mi sento tanto lontano dalle sue sicurezze e linearità. Dalla sua autorevolezza.
Il ricordo più vivo però è ancor oggi la fiducia di Armando nella bontà del progetto, una fiducia che non lascia spazio ad incertezze, dubbi, remore. Un sentimento trasmesso con uguale intensità a Vincenzo, ai volontari, ad Alberto che viene dall’esperienza di “Insieme” e ai primi nuovi operatori.
Sono trascorsi 25 anni. La storia di Emmaus è stata un crescendo continuo di iniziative, relazioni, gioie e di dolori. Di tante persone che hanno in qualche modo attraversato la Cooperativa.
E’ stata anche una storia di Amicizia Vera. Per me, ancor oggi che da tempo sono fuori dal lavoro attivo, “passare” a Emmaus in via Rattazzi procura sempre una grande gioia: mi sento bene, fra amici.
I valori della nascita del Progetto sono stati trasmessi con gli anni e sono ora il vero motore che muove ogni cosa, in quelle stanze.
Lo sgomento della prima ora è stato per me un monito: quello che mi pareva un bel sogno non solo si è concretizzato, ma ha generato altri progetti, iniziative, relazioni, legami, umanità.
Buon compleanno, Emmaus!
Palmo Dellapiana