Il servizio civile è possibilità di sperimentazione, occasione per entrare in contatto con la cura, per sognare nuovi mondi possibili a partire dalle relazioni del quotidiano. Come ogni anno sono state aperte le candidature per il 2023. C’è tempo per presentare le domande fino al 20 febbraio alle ore 14. Spiegano Emanuele Bevione e Maria Alessia D’amico, referenti del progetto: “All’interno delle strutture si cerca di creare un clima di casa, un ambiente accogliente che si avvicini il più possibile al calore di una famiglia: gli ospiti vi risiedono infatti già da anni e si sono creati tra loro, nel corso del tempo, legami davvero forti. Ognuno ha la possibilità di esprimere le proprie preferenze e partecipa secondo le specifiche possibilità e autonomie nella gestione della vita quotidiana della struttura: ognuno ha i propri ruoli e mansioni, tutti aiutano nella pulizia della casa, si decide insieme che cosa mangiare ai pasti, si fa la spesa e si cucina insieme. I volontari hanno la possibilità di entrare pian piano a contatto con questa realtà”. Per informazioni è possibile chiamare i numeri 339 654 5091 oppure 349 385 4655.
Queste le strutture disponibili:
– Gruppo appartamento disabilità “La Rocca” a Bra. E’ un alloggio che offre ospitalità ed assistenza a carattere residenziale (a tempo determinato o indeterminato) a soggetti disabili adulti.
– Comunità alloggio “Aurora” a Pollenzo. E’ una comunità alloggio di tipo B nel centro storico di Pollenzo. Offre ospitalità ed assistenza a carattere residenziale a soggetti disabili adulti.
– La Scuola dell’Infanzia Paritaria “N.S. del Suffragio” a Mussotto.
– Comunità alloggio “Emmaus” ad Alba. È una S.R.P. 2.2 che accoglie persone maggiorenni con disturbi mentali. La comunità si pone come obiettivo generale quello di sviluppare negli ospiti inseriti alcune strategie efficaci per affrontare la sofferenza psichica.
– Comunità alloggio “Casa Maria Rosa” ad Alba. È una comunità alloggio di tipo B che ospita persone con disabilità medio-grave.
Il racconto di Francesca
Condividiamo le parole di Francesca Mina, ragazza albese che negli scorsi anni ha deciso di dedicare parte del suo tempo quotidiano al lavoro di cura attraverso il servizio civile. Il suo è un racconto di gratitudine nonostante le difficoltà, di esplorazione in un momento di vita in cui il mondo può apparire confuso e complesso. “Negli scorsi anni sono entrata a far parte di un progetto di servizio civile nella comunità Aurora di Pollenzo. Da lì ha avuto inizio una favola: l’esperienza mi ha cambiato la vita, arricchendomi in ogni sua forma. Ho svolto tantissime attività e ne ho proposte altrettante, potendo rivolgermi a un équipe di operatori che ha sempre ascoltato le mie idee ed esigenze. Ho percepito un’atmosfera di serenità e supporto”. Continua la donna: “Sono felice e soddisfatta di quello che ho fatto e potuto dare, ricorderò per sempre quest’avventura. Il percorso mi ha fatta crescere e maturare, insegnandomi nuove conoscenze sul “mondo” della disabilità. Ho provato tante sensazioni nuove ed altrettante emozioni, ho potuto esprimere al meglio la mia creatività che è stata riconosciuta. Ho capito cosa mi piace fare e cosa no, cosa sono disposta fare e cosa no: grazie a questa bellissima opportunità so cosa vorrò fare “da grande”. Mi sono sentita utile e mi sono sentita amata per ciò che sono, lo rifarei altre mille volte! E soprattutto lo consiglio a chi ha voglia di mettersi in gioco: è rivolto a tutti, ne vale davvero la pena”.
Progetto Emmaus