Viaggi per il mondo, libri presi al volo dalla biblioteca personale, opere d’arte che fanno emozionare, agende piene di impegni, amore per la natura e per gli animali, torte fatte in casa, passioni sportive, famiglia e una bella dose di sorrisi. Questi sono alcuni degli elementi da cui ha preso il via il corso Giovani di Cooperativa che si è svolto nelle giornate di sabato 15 aprile e 13 maggio, dedicato ai 30 nuovi operatori che nell’ultimo anno hanno intrapreso il loro cammino all’interno della Cooperativa “Progetto Emmaus”. Sì, perchè prima di dare spazio alla sfera lavorativa che ci accomuna, ci siamo soffermati sulle persone, sulla specificità e ricchezza di ciascuno dei presenti, provando a mettersi in gioco ed esplorare risorse personali e professionali che costituiscono il bagaglio che ci si porta dietro nel lavoro quotidiano. Sono state due giornate di racconti, aneddoti, di forti emozioni e di riflessioni sui temi riguardanti la nostra professione, oltre ad approfondimenti sull’organizzazione e la complessità del lavorare in Cooperativa. E’ stata condivisa la piacevole sensazione di riconoscersi come “unico corpo” di operatori sociali. “Essere cooperativa”, ci siamo detti, “seppur in modi diversi, attraverso specifiche competenze, in luoghi e contesti tra loro spesso lontani o molto differenti, e sentirsi parte di un unico corpo”. E’ stato bello constatare che le persone che hanno partecipato, pur non conoscendosi tutte, una volta messe a confronto, abbiano avuto la chiara percezione di avere molto in comune: valori, strumenti, risorse, professionalità e umanità. Questo fa riflettere molto su come sembra appartenerci un’etica collettiva e un filo invisibile che ci lega e accomuna. Emozione e commozione nel parlare del proprio lavoro ma, in particolar modo, sentirsi nel posto giusto in linea con i propri valori e appagati dall’operatività che ne consegue. Con la giusta chiave critica ci siamo messi in discussione e aperti su aspetti complessi e non sempre valorizzati della nostra professione provando a riflettere con curiosità e voglia di scoprirsi.
Riportiamo di seguito i commenti di alcuni partecipanti:
“Sono momenti in cui la cooperativa ti permette di stare a contatto con tutto quel che succede intorno a te, ti aiuta ad avere un punto di vista ampio, per me è stato un momento di partecipazione, prezioso”.
“Durante la formazione ho avuto modo di conoscere nuovi volti e nuove realtà della cooperativa. E’ stata un’occasione di ritrovo e di condivisione davvero importante per mettere a contatto tutti i “nuovi arrivati”. Il gruppo era molto eterogeneo, ognuno ha portato la sua storia e esperienza e siamo riusciti attraverso Elena Andrea e Maria Alessia a confrontare le sfaccettature del nostro lavoro che, per quanto molto diverso potesse essere, ha come obiettivo comune il benessere e la serenità dei ragazzi”.
“La formazione di sabato è stata una grande e profonda opportunità di conoscenza, scambio e condivisione. Si sono incrociate le esperienze professionali e di vita dei partecipanti, abbiamo esaminato e cercato di esternare i nostri sentimenti, descrivere la lente attraverso la quale vediamo Emmaus e ci vediamo in Emmaus ed è stato possibile conoscere più a fondo la complessità del lavoro svolto nelle diverse aree, ribadendo e rafforzando l’idea che il diverso non deve essere visto con distacco o preoccupazione, ma piuttosto come un qualcosa da cui attingere e grazie al quale mettersi in discussione, crescere, evolvere. E’ inoltre stato uno spazio che ha fatto riflettere i presenti sul proprio cammino, il movimento, il raggiungere una meta, un obiettivo: ognuno coi suoi tempi e le sue modalità, portandosi dietro il proprio bagaglio di esperienza. Personalmente un’attività che senza dubbio mi ha permesso di conoscere ed esplorare più a fondo il pianeta Emmaus, trasmettendomi un certo compiacimento nel farne parte”.
Progetto Emmaus