“Questa medaglia è il riconoscimento che, attraverso me, va a tutte le famiglie di disabili che ho conosciuto negli anni. Famiglie forti, costituite da papà e da mamme che nel silenzio e nella dedizione di ogni giorno hanno accompagnato e continuano a farlo i loro figli e figlie, in un percorso di riabilitazione, spesso attraversato da sofferenze, dove non è mai venuta meno la dignità. A loro un grazie per gli insegnamenti che quotidianamente ci danno, la dedica della medaglia d’oro ricevuta e la conferma che il nostro impegno non viene meno e continuerà nel tempo”.
Armando Bianco, premiazione Medaglia d’Oro città di Alba, 2018
Carissimi tutti,
con il passare del tempo è sempre più evidente che l’eredità che ci ha lasciato Armando sono le radici e le ali.
Le radici, la storia dalla quale veniamo, fatta di valori profondi da interpretare tutti i giorni, custodire e tramandare.
Le ali, la spinta verso il futuro, sono necessarie per poter interpretare al meglio il nostro tempo ed i suoi bisogni in continua trasformazione.
Progetto Emmaus nell’incontro con Cooperativa Laboratorio ha trovato nuova forza, nuovi stimoli e prospettive per continuare a veleggiare, senza paura e con determinazione, cogliendo insieme ed affrontando le nuove sfide.
Auguriamo un buon Natale a tutti noi ed alle nostre famiglie.
Il Cda della Cooperativa Sociale Progetto Emmaus
Il Cda della Fondazione Emmaus per il Territorio Onlus
Nella lettera di Natale di quest’anno vogliamo riportare immagini, schegge di una quotidianità osservata dalle diverse angolature del nostro quotidiano operare, voci di chi ogni giorno lavora affianco alla fragilità.
Una voce di sogno
“La comunità per me è stata come una palestra dove non ci si fa male. Ho imparato man mano a fidarmi e confrontarmi con gli operatori, che talvolta hanno fatto da freno, altre da acceleratore”. Dall’area Salute mentale arriva la voce di Giulio, ex ospite della Comunità Emmaus di Alba. Una testimonianza che racconta un percorso di crescita e ricerca di indipendenza. Aggiunge Giulio: “Questa esperienza mi è servita molto per dare un senso alle giornate, e per le nuove relazioni nate. Ad oggi ho raggiunto il mio diritto alla casa, al lavoro e alla socialità. Il tutto non in maniera scontata. L’offerta delle istituzioni dovrebbe essere quella di uno sviluppo dell’individuo, sì curandolo, ma soprattutto ascoltando le sue esigenze e propensioni. Vorrei, anzi sogno una società che accetta, non giudica e ti fa sentire parte attiva di essa”.
Nostalgia, coraggio, speranza
Dall’area Disabilità affiora l’immagine di un incontro, di un incrocio di traiettorie che diventa generativo: “Armando ci ha insegnato a sognare e a impegnarci per i valori in cui crediamo. Nell’anno in cui lo abbiamo salutato, abbiamo avuto la fortuna di incontrare amici che hanno respirato i nostri stessi valori. Con i colleghi di cooperativa Laboratorio abbiamo iniziato un nuovo cammino, incontrandoci, trovandoci con gli ospiti per progetti outdoor, facendo gite e squisite gare di torte, creando altre occasioni di incontro e condivisione. Oggi siamo un’unica grande realtà e ci prendiamo l’impegno con i nostri operatori, gli utenti e le loro famiglie, di portare avanti il sogno con un po’ di nostalgia per il passato, coraggio per il presente, speranza per il futuro. Buon Natale a tutti!”.
Il soffitto è il cielo, il pavimento un tappeto di foglie che muta colore
C’è poi un’area che custodisce entro i propri confini l’innocenza, lo stupore e la semplicità. Il lavoro di tutti i giorni è dedicato ai bambini: “Il nostro asilo ha molte aule, ognuna speciale. Quest’ anno ne abbiamo aperta una ancora più particolare. Non ha muri, il suo soffitto è il cielo, il pavimento un tappeto di foglie che muta colore. E’ un’aula che crescerà con noi, che come piccoli alberelli puntiamo le radici per tendere al futuro. La nostra reazione al rientro dal bosco è sempre un correre al “termometro delle emozioni” e gridare a tutti: “Maestra, oggi sono stato molto felice nel bosco con i miei amici!”. Questa frase ripaga delle fatiche, dei timori che spesso ci avvolgono. L’augurio dei bambini e delle maestre dell’asilo “diffuso” Ns del Suffragio di Mussotto d’Alba è che questa felicità colmi tutti i cuori del mondo: da quello dei bimbi impauriti da guerre e povertà a quelli dei grandi potenti… forse i più infelici tra tutti gli uomini. Buon Natale di felicità”.
Tra complessità, contraddizioni e atti di cura
Dall’area Territorio provengono infine storie di quotidiane battaglie, atti di cura, aneliti verso l’umano: “Sta volgendo al termine un anno tra i più complessi nella storia dei servizi territoriali della nostra cooperativa, riflesso di quello che viviamo e respiriamo in questo tempo storico di forti contrapposizioni e contraddizioni. I nostri operatori hanno quotidianamente raggiunto le persone fragili di cui ci occupiamo, nelle scuole, nelle case, negli spazi laboratoriali e nei contesti organizzati sul territorio, tentando di portare professionalità e impegno. Educatori, Oss, persone che si occupano di trasporti, psicologi e infermieri: tutti insieme con un unico obiettivo. Favorire il benessere e l’inclusione sociale delle persone fragili, nel solco delle parole di Armando: “La conferma che il nostro impegno non viene meno e continuerà nel tempo”.
Storie di lavoro che si moltiplicano nel tempo: tra i tavoli di un’osteria, un vino sociale, una casa per donne sole e tanto altro
“L’impegno profuso è finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, poiché il lavoro è considerato costruzione del bene comune e opportunità per sviluppare le abilità di ciascuno, favorendo l’autonomia e l’indipendenza sociale ed economica”. Così si solleva la voce dall’area B della cooperativa. Le storie all’interno di questo grande contenitore umano si moltiplicano nel tempo: “Nel 2023 dobbiamo annoverare l’avvio di un nuovo servizio di custodia e pulizie al Mudet, Museo del Tartufo di Alba; sono continuati i servizi della Colonia marina di Laigueglia (SV), il percorso del nostro vino sociale 8Pari e la gestione dell’Auditorium Bper di Bra. Senza scordare l’osteria sociale Montebellina e il nostro Housing Sociale ViaVai, una casa pronta ad accogliere donne sole o con figli che provengono da situazioni di difficoltà economica, maltrattamento, migrazioni, solitudine. Il 2023 sta finendo, è tempo di auguri di Natale, scambio di doni e felicitazioni per l’anno che verrà; ma è anche un momento di bilanci e di programmazioni, il momento in cui si guarda a tutto quello che è stato fatto e già ci si proietta al futuro”.
Progetto Emmaus
Grazie di questa panoramica così densa e promettente. Sono lieto e anche orgoglioso di avervi dato il mio contributo come consulente.