E’ stato presentato nell’ultima riunione soci della cooperativa, svoltasi venerdì 14 dicembre scorso a Mussotto, il libro di fotografie appena uscito, che raccoglie gli scatti effettuati in circa dodici anni e rielaborati artigianalmente da Giulio Giay, fotografo ed ospite per un determinato periodo di alcune nostre strutture.
“Buona sera a tutti…
Mi chiamo Giulio Giay, ho 46 anni e sono nato a Torino. Per motivi di salute ho dovuto, all’incirca 20 anni fa, occuparmi della mia patologia psichiatrica, percorrendo varie strade, alcune in comunità in Torino e provincia, altre in cliniche specializzate, ed anche un sostegno psicoanalitico.
Alcune di queste strade o comunità non andavano bene, finché non sono arrivato ad Alba e ho capito, più o meno, che ci vuole impegno e volontà anche per curarsi e condurre una vita stabile e sana.
Oggi, a distanza di quasi dodici anni, sono riuscito, grazie al mio impegno e l’aiuto di altre persone a riprendere in mano la mia vita quasi totalmente. Vivo autonomamente ma con una grande rete bene articolata che mi sostiene nel modo migliore e nei momenti più opportuni, compreso il supporto farmacologico e terapeutico.
Proprio a ferragosto dell’estate scorsa ho deciso di prendere il faldone che compone parte del mio archivio e cercare di vedere se sarei riuscito, col materiale che avevo, a produrre un lavoro.
Quindi, procuratomi gli attrezzi, ho cominciato un po’ alla volta a costruire , con la penna, le forbici, la riga, scotch, fotocopie e fogli bianchi… quello che oggi è diventato un libro e che presento questa sera.
Il lavoro è diventato più di un libro di fotografie, in quanto racchiude in sé anche dei testi introduttivi, voluti apposta da me per provare a dare più importanza e significato a quello che ho percepito vivendo in comunità o in progetti più personalizzati.
L’idea è quella di concentrare, fortificare e consolidare ciò che erano e che sono i valori dei rapporti tra le persone che ho conosciuto ad Emmaus, nel momento in cui questi rapporti si espandono sempre di più proprio perché la Cooperativa, da come era una volta, si è ampliata ed ingrandita.
Giulio Giay”