Con la bella finale di lunedì 30 maggio, si è conclusa l’edizione 2015-16 del campionato di calcio a 5 ”Terzo Tempo”.
Tutto è nato a fine 2014, quando alcune realtà albesi che operano nell’ambito di sport e disabilità si sono incontrate con l’obiettivo di creare un torneo di calcio a 5 ad Alba. Con il coordinamento dell’associazione SportAbili e grazie alla collaborazione con il Centro Sportivo “Boblingen – Village”, a partire dal febbraio 2015 si è proposto un primo torneo che si era svolto in quattro mesi e aveva visto la partecipazione di cinque squadre: “Lampada Magica” (Istituto Ferrero), “TuttInsieme” (Di.A.Psi Alba), “Luna Park”(SportAbili), “Fallo Tattico” e “Un Tattico Fallo” (Cooperativa “Progetto Emmaus”). Visti i risultati molto positivi del torneo, lo scorso settembre si è pensato di trasformarlo in un vero e proprio campionato a sei squadre: oltre alle formazioni dell’anno precedente, si è aggiunta l’associazione “Pegaso” di Asti.
Il campionato ha preso inizio a fine novembre; ogni lunedì presso il Centro Sportivo “Boblingen – Village” di via Teodoro Bubbio si sono disputate le partite. La fase dei gironi ha permesso di ottenere la classifica e gli abbinamenti per le semifinali, le cui vincenti, Fallo Tattico e Un Tattico Fallo, si sono affrontate nella finale, in cui hanno ottenuto la vittoria i Fallo Tattico per 7-4. Terminata la partita si sono poi tenute le premiazioni alla presenza dell’Assessore Anna Chiara Cavallotto e della campionessa olimpica Francesca Fenocchio.
Molti sono i valori e gli aspetti positivi che sono emersi nel corso del campionato. Innanzitutto l’amicizia: molti giocatori avevano già partecipato al torneo dell’anno precedente, alcune amicizie si sono consolidate, altre si sono create conoscendo quest’anno nuovi avversari. Non sono mancati poi il rispetto, la maturità nell’accettare le decisioni degli arbitri e la lealtà verso gli avversari. Accettare le sconfitte, in campo come nella vita ha un forte valore educativo e picoevolutivo; così come poter gioire di una vittoria rende consapevoli delle proprie potenzialità e rafforza l’autostima e ancora lo star bene con i propri compagni, il piacere di sentirsi parte di un gruppo da cui ricevere sostegno e a cui dare il proprio contributo. Fondamentale è perciò cercare, in campo, di giocare per la squadra e non solo per se stessi, e quindi passare la palla al compagno anche quando si vorrebbe dribblare l’avversario, oppure tornare indietro a dare una mano ai compagni quando gli avversari partono in contropiede.
Il campo da calcio diventa una palestra di vita in cui sperimentare se stessi nel rapporto con l’altro.
Grande sostegno viene infatti dall’incitarsi ed incoraggiarsi a vicenda all’interno della squadra, mantenendo concentrazione e nervi saldi sia quando si sta vincendo la partita, sia quando si è in svantaggio. Forti sono state la trepidazione con la quale si sono attese le partite, l’orgoglio di giocare davanti a un pubblico, il sentire l’incitamento dei propri tifosi, l’esultanza dopo un goal, la gioia dopo una vittoria, con la festa nello spogliatoio… Ma bello è stato anche il parlare e farsi coraggio dopo una sconfitta, il riflettere insieme su cosa non ha funzionato, l’assumersi ognuno le proprie responsabilità.
Il giocare a calcio insieme ha rappresentato quindi per tutti i partecipanti al campionato “Terzo Tempo” un’esperienza bella e arricchente, ed ogni partita ha regalato bellissime emozioni ogni volta nuove e sorprendenti. L’appuntamento ora e per il campionato 2016/2017.
Manuele Bevione