Giovedì 19 gennaio 2016 presso ‘La Residenza’ di Rodello, si è svolta la prima riunione organizzativa del progetto “Finalmente a casa … e ora? Ictus, famiglia e domiciliarità accompagnata”, promosso dalla nostra cooperativa, in collaborazione con la Casa di Cura e l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, Alice Onlus.
L’iniziativa si inserisce nel settore della salute pubblica ed integrazione socio – sanitaria sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e risponde alle difficoltà dei pazienti affetti da patologie neurologiche, dei loro famigliari e caregivers, nel progettare il reinserimento al domicilio una volta terminato il periodo di riabilitazione in casa di cura.
In Italia l’ictus è, per dimensioni epidemiologiche e rilievo sociale, uno dei più gravi problemi sanitari ed assistenziali. Secondo il Rapporto “Il percorso di cure per l’ictus in Piemonte” di ARESS Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, 2009, esso rappresenta, la prima causa d’invalidità permanente e la seconda causa di demenza, nonché la terza causa di morte, causando il 10-12% dei decessi complessivi. Dato l’elevatissimo impatto sociale ed economico dell’ictus, è indispensabile potenziare l’impegno per un’efficace prevenzione e per rendere disponibili a tutta la popolazione i trattamenti che si sono dimostrati più vantaggiosi.
La proposta sperimentale, nata dall’esperienza di Alice Onlus, è finalizzata a contribuire al sostegno della persona a domicilio e potenziare sul territorio un’azione formativa e di sensibilizzazione sul tema delle patologie neurologiche e sul lavoro di cura, nonché riabilitazione fisica, psicologica, cognitiva, relazionale e sociale.
Nei 12 mesi di durata, il progetto mira a prendere in carico 20 persone in uscita dal percorso di riabilitazione in clinica. Seguiti a domicilio dall’équipe operativa di Progetto Emmaus (Sara Vaschetto referente, Nemo Villeggia e Federico Borio), i beneficiari potranno man mano riprendere una parte delle attività della vita quotidiana. Analogamente, grazie all’intervento della psicologa Laura Zunino, affiancata dalla volontaria, assistente sociale Emiliana Protto, di Alice Onlus, sarà possibile accompagnare i famigliari in un percorso di supporto psicologico.
Negli ultimi tre anni, durante l’attività di orientamento ed accompagnamento realizzata dall’associazione presso la Casa di Cura, è emerso proprio come sia importante sostenere i care givers in un momento così delicato, già durante le settimane di ricovero del famigliare. L’iniziativa intende proseguire questa attività di affiancamento e potenziarla in un’ottica di supporto, nella ricostruzione degli equilibri famigliari e sociali.
Ringraziamo i numerosi i partner locali dell’iniziativa: l’Asl CN2, il Consorzio Socio Assistenziale Alba Langhe e Roero, la FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale), la Fondazione Banca d’Alba e l’Agenzia formativa Apro di Alba, nonché Confcooperative, Irecoop, la cooperativa Proposta 80 e l’Asl CN1 per il loro interessamento ad un eventuale amplimento del progetto su relativi territori.
Elisa Cagnazzo