Ricordo bene quella prova di orientamento che il mio collega Andrea ed io, all’uscita dal ristorante l’ultima sera del soggiorno, chiedemmo ai quattro moschettieri: ritrovare l’appartamento in cui alloggiavamo, senza però utilizzare la metro (mezzo con il quale, dopo due giorni, avevano già preso confidenza). Consegnammo ai ragazzi la mappa della zona e consentimmo loro l’utilizzo di Google Maps sui telefoni.
Fu molto interessante (e lo ammetto, anche molto divertente) osservare le dinamiche che vennero a crearsi: i due leader del gruppo entrarono quasi subito in conflitto, discutendo su quale fosse la strada giusta da prendere, mentre gli altri due membri si guardarono bene dall’entrare nel merito delle discussioni e iniziarono ad attivare le proprie risorse per contribuire alla ricerca, leggendo i nomi delle vie e i vari numeri civici. In tutto ciò, Andrea ed io rimanemmo sempre un passo indietro, attendendo che coi loro tempi e le loro strategie i ragazzi ci riportassero all’alloggio.
Quella che poteva essere una passeggiata digestiva di 15-20 minuti si trasformò in un’impegnativa camminata di un’ora, ma la soddisfazione fu impagabile: all’arrivo tutti si diedero il cinque per avercela fatta da soli a orientarsi in una città straniera… l’unione fa la forza!
Marta Brizio