Camminare è appoggio, contatto tra suola e terreno generato dalla gravità. E’ qualcosa che appaia la persona con la terra, producendo un terapeutico alternarsi di unione e separazione. E’ un atto di vita ma anche di cambiamento. Sono pensieri che ruotano attorno alla nascita del progetto “Walking. Sto bene in movimento”, realizzato nell’ambito del bando Vivomeglio con il sostegno della Fondazione CRT a partire dal 2021 e che ha coinvolto gli ospiti dei gruppi appartamento di Alba e Bra. Grazie alla collaborazione con un istruttore specializzato, Walter Veresio, ad Alba a partire dalla scorsa primavera e una volta alla settimana sono state organizzate camminate nella natura; il medesimo percorso si è svolto a Bra grazie alla collaborazione con ‘Bra Walking’, gruppo che due sere a settimana (martedì e venerdì) riunisce cittadini di diverse età in passeggiate sostenute per le vie principali della città e delle zone limitrofe.
Racconta Davide Crudi, operatore di Progetto Emmaus: “La disciplina non troppo complessa dal punto di vista tecnico, alla portata di tutti, è adatta a disabilità differenti e sviluppa il coordinamento motorio di braccia e gambe, migliora l’apparato cardiocircolatorio e rappresenta occasione di incontro con l’altro e con l’esterno, aprendo a contesti aggregativi inclusivi”. E prosegue: “Per ospiti con disabilità grave tali occasioni evidenziano ancor più come, a seguito dei periodi di chiusura che si sono vissuti, sia fondamentale oggi vivere maggiori momenti di apertura fuori dalla struttura, e per questo motivo sono state potenziate le uscite degli ospiti della comunità Casa Maria Rosa nel centro storico della città, accanto all’acquisto di un sollevatore che possa agevolare il personale nella movimentazione di alcuni ospiti che si sono aggravati nell’ultimo periodo”.
Volontariato …. ma non solo
Sempre all’interno del bando Vivomeglio si è lavorato sugli inserimenti lavorativi e socializzanti mettendo in rete le risorse di cooperativa e interagendo con le realtà del territorio. Un movimento terapeutico non solo auto-centrato dunque, ma in costante scambio con l’attorno. Protagonisti del percorso sono di nuovo stati gli ospiti dei gruppi appartamento della disabilità, in particolare sul quartiere di Viale Masera ‘Tetti blu’ di Alba e sul territorio di Bra. Uno degli obiettivi di questa parte progettuale è stato il potenziamento delle iniziative civiche di prossimità già attivate in seguito ai lockdown nel periodo del Covid: ad esempio l’aiuto alla spesa per le persone anziane realizzato dagli ospiti dei gruppi appartamento, la cura degli spazi del quartiere, lo sportello solidale, su Bra l’aiuto nella gestione della mensa dell’estate ragazzi presso l’Istituto Salesiano di Bra insieme ai volontari, e tanto altro. Conclude Davide: “Un educatore professionale si è impegnato nel tutoraggio dei percorsi e nella strutturazione delle iniziative socializzanti e nell’attivazione di percorsi con possibile risvolto lavorativo, in rete con il comparto B della cooperativa e con le realtà esterne del territorio. Una delle attività svolte ha riguardato ad esempio la pulizia di aree comuni. Riteniamo che il gruppo appartamento rappresenti una casa all’interno di uno spazio di quartiere, e che questa casa necessiti delle energie che la circondano. I bisogni nati dallo stare insieme, l’incontro con la comunità e il prendersi cura dell’attorno sono il sale e il lievito del nostro lavoro”.
Progetto Emmaus