Vi aspettiamo la prossima settimana al convegno “Riflessioni in cammino”, organizzato per celebrare il nostro 30esimo compleanno e discutere insieme sul presente e futuro del lavoro sociale. Appuntamento a mercoledì 1 ottobre alle ore 9, nel Palazzo Banca d’Alba (in via Cavour 4, ingresso gratuito). Interverranno il presidente di Confcooperative Federsolidarietà Stefano Granata, il direttore della rivista Vita Stefano Arduini, il presidente del Consorzio socio assistenziale Alba Langhe e Roero Gianfranco Bordone e tanti altri.
Spiega Domenico Massano, referente della formazione di cooperativa Progetto Emmaus: “Dal precedente convegno a quello di quest’anno sono passati 5 anni, in cui si è cercato di tratteggiare una linea di continuità attorno ai valori dell’essere cooperativa sociale, oggi come ieri, in una prospettiva intergenerazionale e in un contesto socio-economico profondamente mutato. L’obiettivo continua ad essere il guardare avanti alle prossime sfide ed opportunità, mantenendo l’imprescindibile radicamento nella dimensione etica e nello stretto legame con la comunità – che devono caratterizzare l’essere cooperatori e cooperatrici sociali”.
“Il nostro compito è trovare un equilibrio tra concretezza e visione, restando ancorati al territorio e allo stesso tempo capaci di sognare”, dicono il presidente e il direttore di Progetto Emmaus, Alberto Bianco e Davide Tedesco. “In fondo, trent’anni di Emmaus possono essere riassunti in un’immagine che arriva dal pedagogista Andrea Canevaro: “Stare su una zolla, ma guardare il cielo”. Una frase che racchiude la capacità della cooperativa di rimanere ben piantata nella terra, tra le persone e i bisogni concreti, senza smettere di immaginare un futuro più inclusivo e solidale”.
Stefano Arduini, direttore della rivista Vita, conclude: “Siamo di fronte a una grande contraddizione: da un lato la retorica formale di complimenti rispetto al lavoro del sociale (pensiamo al periodo del Covid, quando venivano chiamati “angeli” gli operatori). Dall’altro, una tendenza a non dare la giusta considerazione sociale a chi lavora in questo comparto. Penso agli educatori, insegnanti, infermieri, oss e tanti altri: queste persone vivono oggi una sofferenza importante dal punto di vista economico, e questo non va bene, diventa un problema per l’intera comunità. I soggetti del terzo settore sono in grado di esprimere concetti di cui oggi il mondo ha enorme bisogno: solidarietà, inclusione e cooperazione. Questo ci restituisce speranza”.