Negli ultimi mesi sono state consegnate due onorificenze ad Armando Bianco, nostro socio volontario, nonché Fondatore delle cooperative sociali Insieme e Progetto Emmaus, oggi presidente della Fondazione Emmaus per il territorio onlus.
Domenica 10 dicembre 2017 si è svolto ad Alba, presso la Chiesa di San Domenico, la 65a premiazione della Fedeltà al lavoro e progresso economico. Si è trattato dell’annuale manifestazione con cui Camera di Commercio di Cuneo conferisce un pubblico tributo ai lavoratori ed agli imprenditori che hanno testimoniato la propria dedizione al lavoro. In questa occasione sono stati inoltre consegnati i “Sigilli d’Oro”, premi dedicati a coloro che si sono particolarmente distinti nel campo economico e sociale o che hanno dimostrato particolare capacità ed impegno nel settore in cui svolgono la loro attività. A fine gennaio 2018, sabato 27, al Teatro Sociale di Alba, il sindaco Marello ha consegnato quattro medaglie d’oro a cittadini albesi che si sono distinti per particolari esperienze nei reciproci settori di intervento ed azione.
Tra i premiati in entrambe le situazioni, anche Armando Bianco, fondatore nel 1989 della Cooperativa Sociale Insieme, nel 1995 di Progetto Emmaus, e dal 2013 presidente della Fondazione Emmaus per il territorio, attiva nel campo del “Dopo di noi”.
“In occasione del conferimento del Sigillo d’Oro da parte della Camera di Commercio di Cuneo, alla quale rivolgo un sentito ringraziamento, sono maturati in me alcune riflessioni che cercherò di esprimere. Ho ripensato innanzi tutto alla realtà socio-economica della cooperazione rifacendomi a quando essa è nata, nel 1844 in un villaggio vicino a Liverpool. La cooperazione è infatti nata grazie ad un gruppo di lavoratori tessili che, stremati ed arrabbiati dallo sfruttamento cui erano sottoposti, decisero di mettere insieme la loro professionalità e la loro rabbia e fondarono la prima cooperativa. Nasceva così una nuova concezione del lavoro, che sostituiva la concorrenza con la solidarietà”. Armando Bianco riparte dagli albori del mondo cooperativo, sottolineando e ricordandoci come il valore aggiunto di questa forma di lavoro sia quello di partire dal basso, dalla spontaneità e dalla fragilità delle persone che si trasformano in forza e orgoglio. “Da allora di cammino se ne è fatto molto, fino ai giorni nostri, dove è ormai acquisita la consapevolezza che se non avverrà una cooperazione e condivisione reciproca dei problemi di oggi e di domani, difficilmente l’umanità potrà continuare ad esistere”.
I valori delle forme cooperative devono quindi essere riproposti e rivalorizzati, perché non si rischi di perdere un patrimonio di solidarietà che nel nostro paese e sul nostro territorio rivestono un’importanza fondamentale. “Nel nostro piccolo le strutture e le comunità della Cooperativa Progetto Emmaus oggi ospitano oltre 80 persone, delle quali supportiamo le fragilità. Questo è possibile grazie a 115 operatori che lavorano non dimenticando mai i valori dai quali siamo partiti. Inoltre attraverso la Cooperativa e la Fondazione supportiamo anche alcune famiglie sotto l’aspetto economico e gestionale, aiutandoli nei loro percorsi di vita. Le nostre sono realtà belle, che penso e spero suscitino rassicurazione e speranze il cui divenire lo affidiamo a Colui che, continuamente, sa far nuove tutte le cose”.
La medaglia d’oro, consegnata dal Sindaco Maurizio Marello anche a Oscar Farinetti, Felice Cerruti e Enrico Crippa, ha per Armando una dedica particolare. “Questa medaglia è il riconoscimento che, attraverso me, va a tutte le famiglie di disabili che ho conosciuto negli anni. Famiglie forti, costituite da papà e da mamme che nel silenzio e nella dedizione di ogni giorno hanno accompagnato e continuano a farlo i loro figli e figlie, in un percorso di riabilitazione, spesso attraversato da sofferenze, dove non è mai venuta meno la dignità. A loro un grazie per gli insegnamenti che quotidianamente ci danno, la dedica della medaglia d’oro ricevuta e la conferma che il nostro impegno non viene meno e continuerà nel tempo”.
Una testimonianza positiva, quella di Armando, che denota una vita dedicata agli altri senza mai perdere di vista uno spirito solidaristico e l’identità dalla quale si è partiti, nonostante i cambiamenti della realtà che ci circonda e le difficoltà incontrate in tanti anni di lavoro. Al contempo un’eredità importante per noi operatori, con un importante testimone da raccogliere e rinnovare nel lavoro di tutti i giorni.
Giulia Zampolini