Per quasi un anno, un gruppo di dipendenti e soci lavoratori della cooperativa, tra i quali i responsabili ed i coordinatori di tutti i progetti e servizi gestiti da Progetto Emmaus, sono stati coinvolti in un percorso di ripensamento e riscrittura dell’organizzazione. Uno spazio di cura e attenzione alle persone che operano in Progetto Emmaus, che si riflette sulla qualità del lavoro e dei servizi offerti agli utenti.
Qui il video nella versione breve (a fine articolo la versione più lunga)
L’attività, narrata nel video veicolato da questa newsletter, ha radici lontane…
Sono infatti diversi anni che la nostra cooperativa lavora sulla sua continua trasformazione e sulle dinamiche che questa si porta dietro. I movimenti, le novità ed i cambiamenti fanno ormai parte integrante della nostra quotidianità e derivano da diversi fattori: i cambiamenti della società e dei suoi bisogni, le dinamiche delle istituzioni con le quali lavoriamo, le trasformazioni delle nostre vite, il progredire dei percorsi dei nostri utenti.
Da quasi quattro anni, periodicamente, si tengono delle giornate cooperative nelle quali, guidati dal formatore, lo Psichiatra Mario Perini, si evidenziano aree tematiche di interesse comune da esplorare insieme. Temi quali la delega, l’ascolto, il benessere dell’operatore, la gestione dell’emergenza e la comunicazione sono emersi in maniera preponderante e con una consapevolezza diffusa.
Partendo da queste tematiche, unito all’esigenza di ripensare l’organizzazione per renderla più funzionale, si è dato vita al percorso. Uno spazio di conoscenza, confronto e scambio utile a far emergere disfunzionalità organizzativo-relazionali, un’occasione per attivare e coinvolgere ciascun dirigente e responsabile nell’ideazione e nella sperimentazione di un nuovo assetto organizzativo più attento alle esigenze di operatori, responsabili e stakeholders.
Con la consapevolezza e la condivisione di finalità e bisogni – evidenziati negli anni nelle giornate cooperative – abbiamo affrontato questo percorso di trasformazione e riassetto organizzativo grazie al contributo di Marco Greco, Anna Ruscazio e Paolo Mecacci di FaberActive.
Nel lavoro di team building abbiamo ripercorso la storia di Progetto Emmaus attraverso la ricchezza degli “sguardi” di tutti partecipanti, dando voce anche alle aspettative e, a più voci, tra passato presente, abbiamo provato ad interrogarci sul futuro. Si è creato uno spazio di conoscenza e consapevolezza della storia della cooperativa, dalle sue origini fino ad oggi, a partire dagli specifici “sguardi” dei presenti facendo emergere caratteristiche peculiari, eventi cardine, mission, clima interno e vision.
Per guardare in prospettiva la nostra cooperativa, era importante prima di tutto affrontare i “nodi da sciogliere” e le pesantezze lavorative dell’oggi. Durante il percorso si è data la possibilità a ciascuno e al gruppo di esprimersi e confrontarsi circa le criticità da affrontare per un sempre crescente miglioramento del clima interno, e dei dispositivi organizzativi di cui disporre per il futuro sviluppo della cooperativa. Ciascuno dei presenti è stato ingaggiato nel ripensamento e rinnovamento del modello organizzativo, in maniera più funzionale e maggiormente rispondente alle criticità riscontrate.
Abbiamo iniziato timidamente a delineare una prima riforma dell’organigramma a partire dalle sue funzioni, cominciando a evidenziarne caratteristiche, competenze, ruoli e relazioni interne, individuando le persone più adatte a ricoprire le varie funzioni, comunicandone e motivandone la scelta. Sono quindi emersi ambiti di competenza, spazi di delega e modalità comunicativo-relazionali coerenti e funzionali. Si è potenziata la figura destinata a occuparsi del capitale umano di cooperativa e la governance è passata da due a quattro persone. Passando agli strumenti operativi, si sono evidenziati modalità, luoghi e tempi corretti di comunicazione della nuova organizzazione a tutta la compagine della cooperativa, dalle riunioni di equipe alle giornate di formazione allargate a tutti.
Oggi, definito ed avviato il processo in estate, siamo nella sua fase di sperimentazione, che prevede monitoraggi e verifiche intermedie, un continuo riassetto di taglio e cucito per trovare l’equilibrio più corretto e sostenibile.
La metodologia utilizzata è stato per lo più lo psicodramma: “Il percorso ha previsto l’impiego dei metodi d’azione, i quali si caratterizzano per il continuo ricorso all’interazione delle persone in contesti situazionali, affinché siano loro stesse le protagoniste dell’accadere e possano fare esperienza di nuove modalità più appropriate e funzionali, coerenti alle richieste del contesto organizzativo” dice Marco Greco di Faber Active. Ognuno di noi ha potuto attivarsi e vedersi riconosciuto nel contribuire a dare forma e “tridimensionalità” al nuovo assetto organizzativo; ciascuno si è via via “misurato” con quanto si stava costruendo, contribuendo a disegnarne il significato, come singola persona, come responsabile e come parte della cooperativa nel suo insieme. Il tutto armonizzando mente e cuore, in un lavoro di fine sartoria fatta su misura per noi.
Questo percorso è narrato nel video che oggi abbiamo il piacere di condividere.
Documentare il processo di cambiamento dell’organizzazione attraverso la realizzazione del video è stata l’opportunità di mostrare l’attenzione che viene rivolta alle persone che operano in Progetto Emmaus, con le quali vi interfacciate nei progetti e nei servizi che gestiamo. Al contempo permette di rinsaldare la reale Responsabilità Sociale d’Impresa e comunicarla in piani di “marketing valoriale”, veicolando gli elementi di innovazione identitaria che la cooperativa sta curando. La condivisione del percorso ha l’obiettivo internamente di rafforzare il senso di identità e l’appartenenza ed esternamente di contribuire allo scambio di buone prassi funzionali, comunicative e organizzative.
Buona visione
Qui la versione più lunga del nostro video
Alberto Bianco
Un bellissimo lavoro! Emozionante…
Grazie colleghi per esservi messi in gioco per noi!
Paola
grazie