Nell’agosto 2013 ci venne un’idea, in occasione del trasloco della libreria: convocare la cittadinanza e allestire una catena umana per realizzare il trasloco dei libri dalla vecchia alla nuova sede. I volumi venivano passati da una mano all’altra, moltissimi volontari parteciparono. C’erano anche alcuni ragazzi di Emmaus. Non pensavamo che l’iniziativa avrebbe raccolto un simile successo. La catena umana coprì tutta la distanza tra un negozio all’altro. Fu un momento emozionante.
Un altro evento significativo che racconta del rapporto che lega la libreria ad Emmaus fu la mostra fotografica che Giulio, ospite della Cooperativa, organizzò nel negozio. Fu un bel momento: prima dell’evento Giulio ci venne a parlare per sapere se fossimo disponibili a ospitare il suo progetto. Ricordiamo ancora con affetto quell’incontro. Poi aveva trascorso una mattinata in libreria a immortalarci, tentando di raccontare il lavoro quotidiano. Ricordo la curiosità che ci animava, quella mattinata differente da tutte le altre. Giulio fu molto discreto e capace di cogliere bei dettagli, lati della nostra vita altrimenti dati per scontato.
Molti sono stati gli ospiti di Emmaus che negli anni hanno attivato un inserimento lavorativo in libreria. Ogni volta che abbiamo collaborato con loro abbiamo ricavato una sensazione di profonda umanità. Molti dei ragazzi finiscono per aprirsi con noi, durante e dopo il percorso di inserimento. Così posiamo mattoni che formano legami solidi, legami che talvolta rimangono e talvolta si diradano per ragioni geografiche o perché la vita è fatta così, non sempre porta le relazioni a durare. Ma si tratta di rapporti che non scordiamo. E’ questo tesoro più grande, al di là di ciò che la libreria può dare agli ospiti: gocce di umanità preziose come poche.
Piera Costa, Marco Brighetti, Anna Masoero (Cooperativa Libraria La Torre)