La natura insegna segreti a chi la sa ascoltare, a chi la custodisce e manipola con rispetto e delicatezza. Allo stesso modo la persona può restituire alla natura la propria storia, il proprio vissuto, in una reciprocità capace di creare bellezza. Muovendosi su queste implicite linee di pensiero nel mese di giugno 2024 dalla nostra Area Disabilità è stato avviato il “Laboratorio di Erboristeria” – grazie alla collaborazione con un erborista di Cavallermaggiore, Matteo Chiesa. Spiegano gli operatori: “L’idea affiora nel 2023, quando il titolare di ErboChiesa chiede aiuto ai ragazzi dei gruppi appartamento di Cavallermaggiore per l’etichettatura delle tisane natalizie da lui prodotte. L’attività riscuote notevole entusiasmo. Una nuova esperienza utile anche a costruire competenze propedeutiche al lavoro”.
L’unione tra competenze occupazionali e piacere del gesto creativo è la cornice entro cui il progetto prende forma: è solo in una dimensione di bellezza e comodità “affettiva” che è possibile costruire risultati significativi, slegati da una ricerca di perfezione o di esclusiva efficienza. Proseguono gli operatori: “Il progetto offre la possibilità alle persone inserite nei Gruppi appartamento dell’Area Disabilità della cooperativa di sperimentarsi in mansioni lavorative semplici, in un contesto protetto, offrendo spazi relazionali ed espressivi volti al benessere della persona, seguendo le specifiche esigenze individuali. Lo scopo principale è favorire il miglioramento dell’autostima attraverso lo svolgimento di attività facili, ma al contempo finalizzate alla vendita al pubblico di un prodotto salutare e di qualità. Vengono stimolate le capacità di collaborazione, socializzazione e apprendimento”.
Oggi i partecipanti sono impegnati nel confezionamento natalizio con all’interno tisane, caramelle al liquore alle erbe, il the e il filtro metallico per l’infusione. Concludono gli operatori: “Nelle prossime settimane si passerà al confezionamento di una tisana creata da zero, un benefico mix di erbe officinali del nostro territorio. Superfluo dire che l’entusiasmo e la gratificazione sono alle stelle”. Nel futuro non è esclusa una collaborazione con il vino sociale 8Pari, anch’esso creato in ogni fase produttiva da persone con fragilità. Il prodotto finale diventa soltanto l’ultimo anello di una catena più lunga, di un terreno relazionale in cui è possibile ritrovare se stessi e seminare autenticità nell’incontro con l’altro.
Progetto Emmaus