Il rapporto con la materia che diventa strumento di crescita gruppale e individuale. Il dialogo con il legno per imprimere forme nuove, prospettive estetiche e relazionali. Il progetto “laboratorio di falegnameria” è stato realizzato con il contributo della fondazione Crt all’interno del bando Vivo Meglio 2023 dal titolo ‘Il valore di una cultura condivisa’: protagonisti sono gli ospiti delle strutture e dei progetti territoriali della nostra cooperativa. Come spiega Adriano Giordano, operatore referente del progetto, “quella che chiamiamo la “Piccola Falegnameria Emmaus” sviluppa le potenzialità della persona con disabilità attraverso il “saper fare” compatibilmente con le abilità di ognuno, e favorisce la possibilità di affrontare un percorso di crescita, rinforzo delle risorse ed integrazione con la collettività locale. Tutto nasce dall’idea degli operatori che lavorano sui servizi territoriali di Bra, nell’ottica di individuare attività manuali che rispondessero alla necessità di alcune persone di occupare il tempo in maniera costruttiva, mettendosi alla prova ma, soprattutto, sviluppando capacità che in futuro potranno trasformarsi in possibili inserimenti socializzanti o percorsi lavorativi”. Prosegue Giordano: “Ad oggi il laboratorio coinvolge dagli 8/10 ragazzi provenienti dalla Comunità La Rocca di Bra, dai gruppi appartamento di Cavallermaggiore, dai gruppi appartamento e dalla Comunità Emmaus di Alba. Il gruppo si incontra ogni 15 giorni, per tre ore, il martedì mattina”.
Le attività che si svolgono all’interno della falegnameria: sono lavori che permettono di acquisire competenze manuali e sviluppare la creatività individuale. Da settembre 2024 il lavoro si è concentrato, in vista del Natale, sulla realizzazione di piccoli presepi venduti ad offerta libera, e il cui ricavato ha permesso l’acquisto di una pizza condivisa pochi giorni prima delle festività creando un momento ricreativo. Aggiunge Giordano: “Il gruppo è stato soddisfatto del lavoro svolto. All’inizio del nuovo anno, il 2025, abbiamo creato appendiabiti consegnati in date concordate a due gruppi appartamento di Cavallermaggiore. L’obiettivo era unire lavoro e socialità – coinvolgendo anche i ragazzi che non ne facevano parte e condividendo momenti di ristoro”.
Oltre alla falegnameria è stato avviato di un progetto finalizzato alla creazione di nuovi oggetti partendo dal riciclo di materiali inutilizzati (sedie vecchie, legno proveniente da antine di mobili, ecc.). La relazione rimane l’obiettivo centrale del lavoro condiviso. “Si respira molto entusiasmo nello svolgimento delle mansioni proposte e nella condivisione del lavoro. Da operatore ho notato che il benessere psicofisico che si crea nei ragazzi si estende, al rientro in struttura, a tutto il gruppo appartamento creando un clima più sereno tanto da far parlare dei lavori svolti con entusiasmo”, conclude Giordano. “Trai i punti di debolezza, direi che il laboratorio ad oggi viene poco sfruttato rispetto alle sue potenzialità intrinseche. Possiamo crescere, insieme: questa è la sfida per il domani”.
Progetto Emmaus