Perché è importante comunicare? Perché iniziare con l’ennesima newsletter?
Da mesi ci stiamo ponendo queste domande e stiamo riflettendo sul senso e sul significato di provare a comunicare in modo più capillare, con più continuità, ma anche in modo più approfondito sia quello che facciamo, viviamo che quello che pensiamo.
Per noi che sempre abbiamo fatto della mimetizzazione nel contesto cittadino un modo di lavorare, questo è un forte cambiamento, dopo il sito anche la newsletter (clicca qui per iscriverti). Negli ultimi anni ci siamo però resi conto che le nostre strutture, i nostri servizi, sono così inseriti nel contesto cittadino da essere quasi sconosciuti. Penso alle volte che presentando il lavoro che svolge la Cooperativa Progetto Emmaus mi sono sentito rispondere “Ma non sapevo che ci fossero due comunità dietro piazza San Giovanni”, “In piazza Mandelli ci sono delle vostre strutture?”, “Avete un alloggio in via Vittorio Emanuele a Bra?”. Di fronte a queste frasi devo dire che spesso il petto mi si rigonfia, perché vuol dire che stiamo lavorando bene, che l’inclusione sociale tanto decantata noi la stiamo sperimentando.
Con il tempo ho però iniziato a capire quanto sia importante che anche gli alberi che crescono si facciano sentire, non solo quando ci sono situazioni di pericolo, per dire che esistono e che ritengono di essere importanti, come molte altre realtà, ma soprattutto perché credono di avere qualcosa che possono mettere in comune con gli altri, qualcosa da comunicare.
Allora vorrei che questa newsletter fosse un po’ come il fruscio delle foglie che ti fanno capire che gli alberi esistono, che crescono senza rumori assordanti, ma con il lento e dolce movimento della natura, e che sono importanti.
Sicuramente non nascondo che negli ultimi anni la sensazione è quella di essere presi in mezzo ad un’attività di disboscamento, che poi si può chiamare anche spending review, ed è forse anche il momento di sottolineare che esistiamo anche noi, che i soldi pubblici non sono tutti utilizzati male e che realtà come le nostre non possono essere date per scontate, ma rischiano di essere vittime dei vari tagli.
Allora vorrei proprio che questa news letter sia un mettere in comune storie, pensieri, riflessioni di chi partecipa alla vita della cooperativa Progetto Emmaus che sia lavoratore, socio, ospite, amico, sostenitore; con l’obiettivo di andare oltre alla cronaca ma provando anche a mettersi in gioco con pensieri e riflessioni sui temi del sociale.
Max Vullo