Per sedici anni ho lavorato sul territorio braidese. Una considerazione mi ha accompagnata: se le relazioni e le esperienze condivise si basano non solo sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, ma sanno favorire lo sviluppo di abilità e risorse, a volte nascoste e presenti timidamente dentro ciascuno di noi, non solo durano nel tempo e nello spazio ma rimangono sempre attuali, presenti, ogni giorno vivono accanto a te e aiutano a crescere, ad affrontare percorsi nuovi.
Così è stato sin dal primo incontro con Emmaus. Lo è stato non solo per me ma anche nel continuo rapporto di collaborazione fra Ente Pubblico e Terzo Settore: abbiamo pensato e condiviso nella loro realizzazione progetti nuovi e utili. Tutto questo sempre partendo dalle esigenze delle persone più fragili, che abbiamo cercato di valorizzare riconoscendo loro non solo il diritto, ma anche la dignità: il progetto Free way, i percorsi educativi, la scuola per l’autonomia, la vita indipendente, la comunità… fino a “Talenti Latenti”. Tutte concrete iniziative che hanno cercato di restituire e riconoscere la massima rispettabilità delle persone e tutte le attitudini presenti, nonostante difficoltà ed impedimenti che complicano, anche di molto, la vita di tutti i giorni.
Sono davvero tante le esperienze da raccontare, le storie di vita, di integrazione, di vera appartenenza sociale – vite prima emarginate, sole ed isolate, incapaci di dar voce alle loro, sebbene minime, capacità, troppo spesso bloccate dai loro limiti e dalle barriere architettoniche, ma anche e soprattutto culturali.
Non scrivo storie per evidenti problemi di spazio: le conservo, le porto e le porterò con me per sempre. Hanno nomi, sguardi, sorrisi, lacrime – a volte per la fatica e la paura di non riuscire, altre per la contentezza, perché il risultato è stato importante, quasi inaspettato.
Il cammino prosegue per tutti, con strade che a volte si separano e poi, di nuovo, s’incontrano. E il motivo dell’incontro è quello di ritrovarsi e riconoscersi per non disperdere nemmeno un piccolo risultato raggiunto, per non arrendersi, per mantenere la speranza e recuperare, rafforzandola, l’energia utile per continuare.
Dobbiamo investire anche per trovare nuovi compagni di viaggio, nuovi luoghi vicini e lontani: così potremo affrontare nuove avventure, rinvigorendo speranza e voglia di vivere.
Anna Abburrà