Benedetta la pensione! Questo in estrema sintesi il mio pensiero quando nel 1995 vedevo quel tempo avvicinarsi anche per me, e per amicizia e consonanza di idee accompagnavo Armando, che inseguendo sogni sempre sognati, si metteva all’opera per trasformarli in realtà: prima la Cooperativa Insieme, cercando uno sbocco lavorativo per chi è diversamente abile, poi Emmaus, luogo capace di accogliere nel modo più vero della parola persone in difficoltà psicofisica.
Il sogno di Armando veniva da lontano: lo aveva condiviso con me e con molti altri amici. Quanto impegno e quanti confronti nel Gruppo spontaneo handicappati! Quanti stimoli dai genitori che sentivano il bisogno di condividere fatiche e speranze!
Così quando il lavoro “ufficiale”, svolto sempre con professionalità e impegno, giunse al capolinea, tutta l’esperienza maturata era disponibile per le persone cui Armando aveva dedicato tempo, affetto, ricerca e passione. Sempre sostenuto da una fede profonda.
Utilizzando locali resi liberi dal venir meno di precedenti attività, accompagnato dalla positività dei responsabili del Seminario Vescovile e della Congregazione delle Suore Giuseppine – che decisero di destinare gli immobili ai progetti di Armando – nacquero prima “Insieme”, poi “Emmaus” e “Casa Maria Rosa”, e da poco la Fondazione “Dopo di noi”. Perché Armando non ha mai smesso di sognare.
Ha saputo circondarsi di giovani collaboratori attratti dalle sue prospettive e di pensionati come lui, con tanta voglia di mettere a servizio l’esperienza maturata in anni di lavoro e di volontariato: Vincenzo, Augusto, Lucia, Luigi, Gianbeppe, Cecilia… che hanno bilanciato, con la loro saggezza, l’entusiasmo dei giovani.
La pensione vissuta come tempo di realizzazione dei sogni che non devi mai smettere di sognare. Ecco cosa significa Emmaus per me. Quando vedo il sorriso degli ospiti, l’impegno dei dipendenti, la voglia di essere protagonista dei ragazzi di casa Maria Rosa mi viene in mente: sognare insieme è l’inizio di una nuova realtà.
Franco Foglino