Vogliamo stare su una zolla, ma guardare al cielo.
E’ nel verbo “stare” che risiede tutta la difficoltà ma anche la bellezza. Perché stare significa rimanere invece di evitare, fermarsi invece di continuare a correre. In alcuni momenti è la cosa più difficile del mondo. Questa poesia racconta di chi si muove dal basso e semina i terreni più accidentati, chi opera nei quartieri più difficili delle città, delle famiglie e delle interiorità, ma non rinuncia al possibile. E’ una frase che sembra suggerire: solo operando rasoterra è possibile inventare.
La frase è anche il sottotitolo dell’“Emmaus Book”, un esperimento che racchiude memoria e futuro, ciò che è accaduto e il desiderio di ciò che potrebbe accadere. Emmaus Book è stato un lavoro di circa cento mani che si sono radunate per dare vita a un volume fotografico e narrativo per festeggiare i 25 anni di Progetto Emmaus.
Nel libro a ben guardare compaiono due libri: uno più concreto, l’altro più astratto. Le pagine del primo raccolgono i momenti della fondazione fino all’oggi della cooperativa, le parole dette negli uffici, i viaggi al mare e in montagna, gli spuntini notturni, gli scherzi, le partite di calcio, le firme, le strette di mano, i trasporti. Le pagine del secondo raccolgono i grazie, i sogni, le paure, i vacillamenti e le resistenze, i fantasmi e gli stupori. Le voci di ospiti, operatori e lavoratori di Progetto Emmaus sono la grammatica comune di questi due linguaggi che si intersecano, si richiamano. Senza uno non potrebbe esistere l’altro.
Emmaus Book è stato pubblicato il 15 dicembre. Non è un gesto auto-celebrativo ma una testimonianza su carta, un modo di non disperdere vite e momenti del “prima” e utilizzarli come mattoni con cui allestire il dopo. Il libro verrà regalato agli autori e sarà disponibile per tutta la cittadinanza. Chi desidera ricevere una copia del libro può richiederla contattandoci al numero 335.1517120 o inviando una e-mail all’indirizzo vportinale@progettoemmaus.it.
Progetto Emmaus