Mese di Gennaio 2007. Era inverno. Dal caldo di Casa Maria Rosa mi sposto nell’ufficio in prima linea, quello di Armando, e insieme alla “vecchia guardia” di allora ecco la novità: le Suore ci chiedevano di subentrare a loro nello storico Asilo del Mussotto. Qualche anno prima avevano chiuso quello di Alba, proprio dove sarebbe sorta Casa Maria Rosa…. senza troppo clamore, a mio ricordo! Ma il Mussotto racchiudeva altre valenze, altri significati, sia per loro come Congregazione che per la gente di quel quartiere albese – che nella percezione dei “vecchi” è quasi un paese a sé stante!
Ricordo che alla domanda: “Chi tra noi se ne vuole occupare?” il mio braccio si tese verso l’alto… E iniziò il primo anno fatto di contatti informali con le Suore, il graduale distacco dopo 9 anni di coordinamento da Casa Maria Rosa.
L’anno scolastico 2007-2008 fu complesso: fu come scommettere ogni giorno su se stessi perché i mussottesi si fidassero di noi, della Cooperativa, delle “maestre senza velo”. Fu un anno volto a ritessere trame di fiducia reciproca che da tanti anni era depositata nelle mani delle Suore e doveva passare a noi, cooperativa nota nell’albese ma pur sempre “cooperativa”, termine che non sempre aveva nell’immaginario collettivo una valenza positiva. La caparbietà, la grinta, la voglia di farcela portò le famiglie a concederci un po’ di credito… quel credito che col tempo, con gli avvicendamenti del personale dovute a scelte personali, di “cambi di vita” e mai per dissapori, è arrivato sino ad oggi.
Essere scuola dell’infanzia vuol dire districarsi nei cunicoli della burocrazia, delle rilevazioni statistiche, delle dichiarazioni e del numero di protocollo. Vuol dire immaginare il processo di crescita dei bambini che ci vengono affidati, collaborare con le famiglie perché ciò avvenga al meglio in una collaborazione stretta e produttiva. Significa crescere in primis come persone, educatrici e insegnanti, nella continua ricerca di una giusta mediazione I bambini sono la forza della nostra scuola! Sono creatori di stimoli, risorse instancabili di relazioni, di sguardi e di sorrisi. Alcuni sono portatori di difficili esperienze, di mondi a volte non facili da conoscere e nei quali è difficile addentrarsi. È lì che l’educatrice che vive nei cuori delle nostre insegnanti (tutte dalla prima all’ultima) trova risorse nascoste, vede scenari nuovi e scava fino a trovare un canale privilegiato di comunicazione e di crescita. Gli ingredienti fondamentali in questi 12 anni di storia sono stati:
- Le insegnanti: Letizia, Sara, Edy; Beatrice, Herika, Cristina, Sara; Sara, Patrizia, Elena.
- Le famiglie…. tante da aver perso il conto.
- I fantastici bambini e bambine… alcuni dei quali ormai frequentano la terza superiore.
- Le mamme, indaffarate a organizzare la vendita delle torte o le serate materassi.
- Gli ex-nonni, che con disponibilità hanno permesso in questi anni la realizzazione della castagnata – ormai tradizione consolidata, che forse solo quest’anno subirà una “modifica” nel suo essere. Oppure i nonni che vengono a fresare il nostro pezzettino d’orto.
- Le feste di Natale nel salone parrocchiale del Mussotto e quelle di fine anno nel nostro spazio all’aperto.
- Le feste di mamma e papà, vissute insieme alla realizzazione di manicaretti gustosi da parte dei nostri bimbi.
- La collaborazione con le realtà del territorio, come con i negozianti che regalano le castagne o cuociono la nostra pizza e le nostre bugie.
- Il quartiere, la scuola, il dopo-scuola con i quali in questi anni si è organizzata la Festa di Primavera.
- I collaboratori esterni che hanno permesso la realizzazione dei nostri laboratori di musica, psicomotricità, hip hop, piscina, pet therapy, yoga.
- Le educatrici e i bambini di altre scuole che hanno riempito di risate il parco nei mesi estivi durante l’Estate Bimbi.
- Gli ospiti di Casa Maria Rosa che hanno seguito per un periodo il nostro orticello.
- Ovviamente il Comune con il suo appoggio nel corso del tempo.
Difficile condensare in poche righe i ricordi di 12 anni… si tralascia inevitabilmente qualcosa o qualcuno, ma nessuno ne abbia a male. Non posso che dire grazie alla Cooperativa, e soprattutto: auguri di buon compleanno.
Doriana Cencio