Vogliamo stare su una zolla, ma guardare al cielo. E’ il sottotitolo dell’Emmaus Book, opera di circa cento autori uniti per dare vita a un volume fotografico e narrativo in occasione dei nostri 25 anni. Sforzo dal duplice obiettivo: conservare la memoria di ciò che è stato rendendola nutrimento per il presente, guardare al futuro con sguardo di sogno. Il libro è stato pubblicato a dicembre 2020 ed è scritto da operatori, impiegati, ospiti, famigliari, volontari, utenti, collaboratori e amici della Cooperativa che ogni giorno lavorano nel tentativo di immaginare percorsi inclusivi dal punto di vista sociale, relazionale, terapeutico per persone con disabilità o problematiche psichiatriche.
Tutto inizia 25 anni fa, con immagini che appaiono tra le prime pagine del libro e raccontano, ad esempio, le avventure durante una trasferta in Umbria degli ospiti della Cooperativa: “John che, all’autogrill per un caffè, si dirige spedito dai Carabinieri, anche loro in sosta, per denunciare l’operatore per sequestro di persona. Le passeggiate di sera, illuminati solo dalle lucciole e dalla luna. Lo strimpellio di Teddy con la chitarra a cantare Ri-Vo-Tril, improbabile sonata farmacologica composta per l’occasione. Bongi e le sue immancabili trovate, dalle visite al pronto soccorso per medicazioni periodiche fino alle fughe “solo per scherzo” che facevano scattare l’allarme e le ricerche per qualche ora. La sera in macchina a Pozzuolo Umbro a far la coda davanti all’unica cabina telefonica, in un tempo ancora senza cellulari; Piera che ti sveglia all’alba e ti dice di aver appena intravisto, tra la nebbiolina del primo mattino, la bambina del lago – e un brivido ti risale la schiena”.
Tra le pagine dell’Emmaus Book a ben guardare compaiono due libri: uno più concreto, l’altro più astratto. Le pagine del primo raccolgono i momenti della fondazione fino all’oggi della cooperativa, le parole dette negli uffici, i viaggi al mare e in montagna, gli spuntini notturni, gli scherzi, le partite di calcio, le firme, le strette di mano, i trasporti. Le pagine del secondo raccolgono i grazie, i sogni, le paure, i vacillamenti e le resistenze, i fantasmi e gli stupori. Le voci di ospiti, operatori e lavoratori di Progetto Emmaus sono la grammatica comune di questi due linguaggi che si intersecano, si richiamano. Senza uno non potrebbe esistere l’altro.
Abbiamo approfittato di questo difficile 2020 per raccogliere le memorie e i racconti di episodi singoli o di percorsi condivisi. Ne è scaturito Emmaus Book: un caleidoscopio colorato che sprigiona la sua forza nella diversità dei punti di vista, nella ricchezza e nella semplicità. Il tutto unito da un profondo senso di umanità che lega gli interventi, e dalla gratitudine alla vita con gli incontri che questa permette”. E conclude: “Il volume non è un gesto auto-celebrativo ma una testimonianza su carta, un modo di non disperdere vite e momenti del “prima” e utilizzarli come mattoni con cui allestire il dopo”.
A causa del perdurare della pandemia, non è stato ancora possibile organizzare eventi o serate di presentazione. Speriamo di riuscirci in autunno. Intanto, è possibile avere il libro effettuando una donazione minima di 10 euro. Il ricavato contribuirà a favore delle attività della cooperativa. Chi desidera ricevere una copia può richiederla contattando il numero 335.1517120 o inviando una e-mail all’indirizzo vportinale@progettoemmaus.it.
Alberto Bianco