Ci siamo fermati come tutti. Anche noi di 8mani viviamo questa sospensione dovuta all’emergenza sanitaria in corso, Pandemia di Coronavirus. Dal 10 di marzo non viviamo più il privilegio di poter solcare le ripide colline roerine per tre giorni alla settimana, in quarantena anche noi proprio quando la Natura rinasce e risplende rigogliosa e delicata sulle vigne che ci circondano.
Rabbia prima, tristezza e ansia poi, paziente attesa ora, le molteplici emozioni che si avvicendano in una quotidianità dilatata e senza tempo. Saranno tutti ingredienti che ritroveremo nei nostri prossimi Arneis e Nebbiolo, che andranno ad arricchire ulteriormente il sapore intrinseco del nostro vino, connotandolo di una nuova peculiarità: la resilienza psicologica che sta maturando in questi giorni.
Siamo fermi ma qualcosa si muove nel nostro progetto, oramai arrivato a festeggiare i cinque anni di attività, quando alla fine del 2014 ci venne l’idea di produrre un vino che fosse prima di tutto bene relazionale. Non essendo in Italia il solo 8mani in commercio, ma essendoci casi di omonimia, per non fare ombra ad altre aziende ed in uno spirito collaborativo, abbiamo deciso di rinascere con un altro nome, per fare crescere il progetto vino in maniera autonoma, senza vincoli e con la potenzialità di sfruttare appieno le recenti opportunità.
Da qualche tempo infatti abbiamo ottenuto la licenza per commercializzare il vino e con i partner vinicoli abbiamo definito incrementi graduali nella produzione. 8mani è anche oggetto di un percorso sulla valutazione dell’impatto sociale per andare a sondare i suoi effetti nel lungo periodo, benefici di cui potrà beneficiare l’intera comunità.
Cambieremo il nome al nostro vino, garantendo che l’essenza del progetto rimanga ugualmente la stessa, in un’ottica costruttiva e di prospettiva. L’idea che un prodotto nobile come il vino possa essere prodotto da chi, per definizione, produttivo non lo è, continua a rappresentare ancora oggi la nostra sfida. Essere operatori sociali ci suggerisce di cogliere questo momento di crisi generale per guardare al futuro: attivare energie nuove e incanalarle in un processo nuovo, che sia generativo e di rinascita.
Pronti a spiccare il volo con il nostro vino, abbiamo oggi bisogno di idee e nomi nuovi che possano rappresentare degnamente il nostro progetto e al contempo raccontare l’evoluzione stessa che si è perpetuata in questi anni, passando dal sogno, all’incontro con i produttori Cascina Fornace, Alberto Oggero, Valfaccenda (a cui si è aggiunto Matteo Correggia), ed arrivando a dare delle opportunità vere di crescita delle competenze lavorative alle persone svantaggiate.
Abbiamo tempo fino al 5 aprile per pensare a nuovi nomi perciò vi invitiamo a scrivere all’indirizzo e-mail territorio.bra@progettoemmaus.it oppure whatsapp al 3489154618 per darci le vostre idee.
Facciamo lavorare il nostro cuore e la nostra fantasia!
Alessandro Milanesio